
Pieve di Soligo (Tv) e la frazione di Solighetto in una ripresa aerea (dall'archivio di Luigi Bortoluzzi)
di Stefano Dal Bianco
Andrea Zanzotto è un grande poeta. Affermarlo dopo sei decenni di brillante carriera mondiale del poeta di Pieve di Soligo può sembrare pleonastico. Eppure l’esperienza del comune fiancheggiatore contemporaneo si scontra non di rado con le voci di lettori, di professori e perfino di poeti italiani che non mancano, con toni più o meno accesi, più o meno ammiccanti o soffocati, di dichiarare la loro estraneità: «È una poesia troppo difficile». La terapia che noi suggeriamo è sempre la stessa: «Hai provato a leggerlo davvero, dall’inizio alla fine?». Al che, immancabilmente: «Sento che il gioco non vale la candela. È troppo intellettuale. Nella poesia io cerco carne e sangue, e qui non provo emozioni, si fa troppa fatica». Così termina lo scambio: noi ce ne stacchiamo con malcelato senso di pena per le sorti dell’umanità, mentre la voce di fronda, nei casi più benevoli, si adopera per tacitare interiormente un vago senso di colpa appigliandosi ai diritti dell’immediatezza del poetico.
Sbagli, cara voce di fronda: il gioco vale la candela. Andrea Zanzotto è un grande poeta per due motivi che proveremo a dichiarare e poi a chiarire. Essi sono, in sintesi e molto banalmente, a) la bellezza, ossia la specifica qualità poetica della sua scrittura e b) il fatto che ciò di cui Zanzotto parla è importante.
Leggi tutto l’articolo (parte di un saggio inedito) in Le parole e le cose.
19 ottobre 2011 alle 15:14
Andrea Zanzotto è la voce della poesia, laddove la poesia è la voce della Natura. Viva Zanzotto!
20 ottobre 2011 alle 09:15
Chi è il coglione che dice che leggere Zanzotto è un gioco che non vale la candela. Od ho sbagliato a capire?
20 ottobre 2011 alle 15:03
“Ho troppa stima dell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano sostenere che leggere Zanzotto è un gioco che non vale la candela.”
21 ottobre 2011 alle 10:04
a me leggere scritti di Zanzotto piace molto
monica
21 ottobre 2011 alle 17:50
mia mamma dice robe tipo:
– hi, l’è difizie… el se capise sol che lu… no’ se capise gnent… el scrive robe su là…
ma mia mamma c’ha questa caratteristica di sparare sentenze a sensazione.
quella foto mette tristezza! assicuro agli stranieri che Pieve è un bel paesello. in pratica c’ha solo una bella chiesa, come da toponimo, ma è immersa in una magnifica area tra il Refrontolo e il Collalto. chiudo la reclame.
saludos