di Stefano Dal Bianco
Un signore che mai conosciamo abbastanza oggi si è affacciato,
abbiamo visto che ha visto qualcosa
per un momento alla finestra,
qualcosa che tremava nella valle sottostante,
che respirava senza vento, con il suo solo potere,
ed era il bosco occupato dal non bosco,
indistinguibile nella foschia,
che respirava senza vento, era il legame
fra esistente e non esistente
e tutto intorno niente.
Allora venne il desiderio, il primo seme della mente,
e quel signore purtroppo si appagò,
divenne un passato remoto,
si volse indietro alla stanza
e cominciò a discorrere con noi
del più e del meno
mentre il legame intrasentito scompariva
e così i nostri confini, che per un po’ di tempo
erano stati i suoi.
Questa e altre nuove poesie di Stefano Dal Bianco in Le parole e le cose, qui (e un’altra qui).
Tag: Stefano Dal Bianco
14 settembre 2011 alle 16:03
mille grazie per la segnalazione
peccato non riesca a trovare una copia di Ritorno a Planaval
lorenzo
15 settembre 2011 alle 09:40
Grazie, non lo conoscevo, è un regalo bellissimo.
Anche le altre poesie sono molto belle.