This entry was posted on 13 agosto 2011 at 06:49 and is filed under Potere. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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Così, giusto per dire gli effetti sul piccolo, l’altro giorno ho partecipato a una riunione indetta dal sindaco su richiesta del ragioniere capo. Si discuteva del modo per ridurre la spesa. E’ venuto fuori che: 1) i maggiori investimenti sono realizzati con i finanziamenti dell’UE e non c’è da tagliare nulla (ma dal 2013 la Sicilia uscirà dall’Obiettivo 1 e quindi il taglio si produrrà automaticamente, per quasi il 100%, senza beneficio per il bilancio nazionale); 2) i capitoli di spesa con fondi propri, ma derivanti da trasferimenti nazionali e regionali, sono così ridotti all’osso che tagliando ancora non si potranno garantire nemmeno gli adempimenti obbligatori (e visto che mi occupo di ambiente, e per le inadempienze c’è a galera e il pagamento dei danni, la cosa mi preoccupa alquanto); 3) il consiglio comunale non ne vuol sapere di aumentare l’imposizione fiscale locale, ma nemmeno di ridursi il gettone di presenza, il che, sommato col minor gettito ICI per l’esenzione della prima casa, ha menomato le entrate dirette dell’ente; 4) il personale non dovrebbe percepire più straordinari, buoni pasto e altre indennità (si prevede maretta sindacale) e comunque il minor costo della spesa incide, a occhio e croce, per un 10-20% sul risparmio da realizzare; 5) il risparmio più corposo si può ottenere azzerando trasporto pubblico, assistenza domiciliare agli anziani, contributo all’ospizio (dove, in realtà, si vocifera ci siano più dipendenti che assistiti), spese per l’asilo nido comunale.
E poi, non si è detto, ma l’immagino: meno carta, toner, carburanti, formazione, testi tecnici, applicativi, manutenzioni ai computer (il mio ha superato da molto il lustro e spero duri ancora parecchio) telefonate (la cosa danneggerà chi chiamava i parenti a Milano, ma anche me, perché mi toccherà chiamare col mio cellulare le imprese con cui lavoro), e via discorrendo. Ma la conclusione è stata che, comunque, sommando risparmi e (se il consiglio comunale ci ripenserà) nuove entrate, sarà impossibile bilanciare perfettamente minori trasferimenti e, chiamiamoli così, i frutti della “virtuosità”.
Curiosamente, non si è parlato di chiudere le pratiche di sanatoria (e riscuotere i relativi oneri) risalenti al 1984, al 1994 e al 2004. Anche se capisco che, in un territorio dove l’abusivismo è diventato pratica socialmente accettabile e praticata soprattutto a livello familiare, esigere certe somme (grosse somme) potrebbe causare sommosse di piazza e tentativi di linciaggio di amministratori e funzionari.
Mi viene da piangere.
Un problema non può essere risolto dalla mente che l’ha creato, diceva Einstein. Se sostituiamo “mente” con “sistema politico-economico”, sembrerebbe che la risposta alla tua domanda sia no.
A meno che quello che tu chiami liberismo — che secondo me non è propriamente questo, ma una forma di capitalismo che ha preso il sopravvento sulla realtà — non sia divenuto una variabile ineliminabile e autonoma.
E sembra sia così. I rappresentanti delle nazioni parlano ormai dei “Mercati” come enti dai quali difendersi, senza che si possa fare nulla per modificarne il comportamento. Vi rendete conto della portata di queste affermazioni? I Mercati sono i nostri nuovi dei, e sono divinità essenzialmente crudeli.
13 agosto 2011 alle 08:05
Politiche liberiste? Per caso, manca un “non” davanti all’agg. qual.?
13 agosto 2011 alle 08:06
Quel “talun” son io, abbi pazienza.
13 agosto 2011 alle 08:26
No, ma chi nasce tondo non può morir quadrato.
13 agosto 2011 alle 09:10
Così, giusto per dire gli effetti sul piccolo, l’altro giorno ho partecipato a una riunione indetta dal sindaco su richiesta del ragioniere capo. Si discuteva del modo per ridurre la spesa. E’ venuto fuori che: 1) i maggiori investimenti sono realizzati con i finanziamenti dell’UE e non c’è da tagliare nulla (ma dal 2013 la Sicilia uscirà dall’Obiettivo 1 e quindi il taglio si produrrà automaticamente, per quasi il 100%, senza beneficio per il bilancio nazionale); 2) i capitoli di spesa con fondi propri, ma derivanti da trasferimenti nazionali e regionali, sono così ridotti all’osso che tagliando ancora non si potranno garantire nemmeno gli adempimenti obbligatori (e visto che mi occupo di ambiente, e per le inadempienze c’è a galera e il pagamento dei danni, la cosa mi preoccupa alquanto); 3) il consiglio comunale non ne vuol sapere di aumentare l’imposizione fiscale locale, ma nemmeno di ridursi il gettone di presenza, il che, sommato col minor gettito ICI per l’esenzione della prima casa, ha menomato le entrate dirette dell’ente; 4) il personale non dovrebbe percepire più straordinari, buoni pasto e altre indennità (si prevede maretta sindacale) e comunque il minor costo della spesa incide, a occhio e croce, per un 10-20% sul risparmio da realizzare; 5) il risparmio più corposo si può ottenere azzerando trasporto pubblico, assistenza domiciliare agli anziani, contributo all’ospizio (dove, in realtà, si vocifera ci siano più dipendenti che assistiti), spese per l’asilo nido comunale.
E poi, non si è detto, ma l’immagino: meno carta, toner, carburanti, formazione, testi tecnici, applicativi, manutenzioni ai computer (il mio ha superato da molto il lustro e spero duri ancora parecchio) telefonate (la cosa danneggerà chi chiamava i parenti a Milano, ma anche me, perché mi toccherà chiamare col mio cellulare le imprese con cui lavoro), e via discorrendo. Ma la conclusione è stata che, comunque, sommando risparmi e (se il consiglio comunale ci ripenserà) nuove entrate, sarà impossibile bilanciare perfettamente minori trasferimenti e, chiamiamoli così, i frutti della “virtuosità”.
Curiosamente, non si è parlato di chiudere le pratiche di sanatoria (e riscuotere i relativi oneri) risalenti al 1984, al 1994 e al 2004. Anche se capisco che, in un territorio dove l’abusivismo è diventato pratica socialmente accettabile e praticata soprattutto a livello familiare, esigere certe somme (grosse somme) potrebbe causare sommosse di piazza e tentativi di linciaggio di amministratori e funzionari.
Mi viene da piangere.
13 agosto 2011 alle 09:11
Un problema non può essere risolto dalla mente che l’ha creato, diceva Einstein. Se sostituiamo “mente” con “sistema politico-economico”, sembrerebbe che la risposta alla tua domanda sia no.
A meno che quello che tu chiami liberismo — che secondo me non è propriamente questo, ma una forma di capitalismo che ha preso il sopravvento sulla realtà — non sia divenuto una variabile ineliminabile e autonoma.
E sembra sia così. I rappresentanti delle nazioni parlano ormai dei “Mercati” come enti dai quali difendersi, senza che si possa fare nulla per modificarne il comportamento. Vi rendete conto della portata di queste affermazioni? I Mercati sono i nostri nuovi dei, e sono divinità essenzialmente crudeli.
13 agosto 2011 alle 13:19
Se tutto quello che hai è un martello tutti i problemi sembreranno chiodi…
13 agosto 2011 alle 14:21
E quale sarebbe il governo liberista? Questo? Che ridere.