



I ritagli sono stati trovati qua e là in rete (non so più dove; ne raccolgo a raffica da varie settimane).
Vuoi condividere alla svelta?
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
This entry was posted on 11 luglio 2011 at 06:51 and is filed under Archivio giulio mozzi, Fotoromanzo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.
11 luglio 2011 alle 08:09
La mia frequentazione coi fotoromanzi risale a trent’anni fa, quando i miei mi lasciarono per una settimana a far compagnia a una zia zitella che ne leggeva in quantità. Mi pare di ricordare che i primi piani fossero riservati, prioritariamente, al “bello” della storia, poiché il target era (è?) principalmente femminile. Immagino fosse quello il motivo del grande spazio lasciato sulla pagina. Anche questo fotoromanzo ha quel target (il soggetto lo fa pensare, in effetti)?
11 luglio 2011 alle 09:23
Anche nei fumetti e nei manga si utilizzano le immagini per raccontare strorie.
Qualche buon suggerimento d’impaginazione lo si puo’ trovare fra quelle piccole pagine… i fumetti esistono ancora.
11 luglio 2011 alle 11:09
Uno dei “belli” ritratti è il marchigiano Franco Gasparri, la cui vita ha purtroppo avuto un esito tragico, proprio da fotoromanzo 😦
C’è una voce su di lui in Wikipedia.
11 luglio 2011 alle 13:07
Buongiorno,
fossi in voi scarterei l’esempio con ballon in basso come riportato sopra, opterei per tutti i seguenti con ballon in alto su fondo nero, ma cambierei il fondo nero in un colore più adatto, nè bianco anche se è il miglior fondo per leggibilità nè nero quindi.
Dovreste trovare un tono che si adatti ai colori della foto volta per volta, se il fotoromanzo è a colori il fondo del ballon sarà un bianco sporcato col colore adatto alla foto, se lo fate in bianco e nero il fondo del ballon sarà un tono di grigio ragionato sul colore dei caratteri.
Vi dico queste cose per una questione di leggibilità legata alle leggi dei contrasti di colore.
grazie per il suo tempo
11 luglio 2011 alle 18:44
ma leggersi le nuvolette in spagnolo del primo esempio prima di postarlo, no eh? fà niente va, almeno mi sono fatto du risate
11 luglio 2011 alle 20:36
Quanto ho amato Franco Gasparri! Il più bel viso in assoluto tra gli attori di fotoromanzo di quegli anni (sì, ne ho letti moltissimi, appena preadolescente…)
12 luglio 2011 alle 06:58
Gianluca: ci è noto che i fumetti esistono. Ne siamo accaniti lettori.
Gigi: non capisco. Ho pubblicato quel ritaglio lì appunto dopo aver letto i dialoghi.
12 luglio 2011 alle 15:03
Giulio, ehm:
“Siediti un po’, bellino, che adesso vengo, non rompere le palle!”
non mi sembra linguaggio da castigati fotoromanzi iberici anni sessanta…
12 luglio 2011 alle 19:19
Gigi: e dunque?