[…] Quando in un libro di racconti come “Il male naturale” il lettore viene colpito non tanto dalla fisionomia dei personaggi e dalla dinamica dei comportamenti, ma dallo sguardo assolutamente desueto con cui essi sono fatti emergere da uno sfondo che è e non è quello della vita corrente, ecco che il lettore deve innanzitutto rendere grazie, perché ciò che gli accade è di sperimentare a sua volta una spazialità e una gravità sconosciute, che stanno a quella consueta come la cinetica dell’atmosfera lunare a quella terrestre. […]
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