Primo notiziario da ieri mattina
Quale la tua ora dove
dormi? Hai ricordi di spazi?
Quest’ora questo spazio
ti presagisce come suo signore.
Caro mostro ristretto
al più ampio. Incamminati
insieme verso l’anfora
che gli universi serrano
nel loro fondo blu.
A portare il miele
raccolto tra una stella e l’altra.
Io sarò per te la più
avventurosa prostituta.
In verità già ieri mattina
la mia casa sorrideva
d’universi bambini. Ma quale
la tua ora dove dormi? Hai
ricordi di spazi?
Tag: Gino Scartaghiande
17 marzo 2011 alle 09:31
Gino è un mio carissimo amico da anni! Quando nel 1977 pubblicò qui a Roma con la Cooperativa scrittori questi sonetti che conservo gelosamente, Elio Pagliarani nell’ultimo numero di “Periodo ipotetico” definì la sua “poesia filosofica”, che ritrova il giudizio, anche sprezzante, nei confronti del mondo miope e congelato che lo circonda, un giudizio di natura espressionistica e lirica insieme. Come Gino stesso scrive in una lettera: “E’ la rottura degli specchi, dello specchio primordiale, fluttuante ancoraggio, luogo di tutte le identificazioni, di tutte le beanze soggettive. Si potrebbe anche pensare, rifacendosi alla fantasia inesauribile di Deleuze, alla rivolta dei burattini rispetto al proprio manipolatore, gestore, rappresentante del potere…” Grazie, Gino, per la tua amicizia, per l’incisiva efficacia delle tue provocazioni. Rosa Salvia