[Questo articolo è apparso ieri nel Domenicale del Sole 24 ore].
È potente davvero Il male naturale di Giulio Mozzi, e bene ha fatto il marchio Laurana a riproporlo dodici anni dopo la prima comparsa in libreria. Il raccontino che nel 1998 destò parecchio scandalo, Amore, nella sua nuda oggettività pedofila resta a tutti gli effetti conturbante. Si può capire la reazione di disgusto espressa allora da taluni settori di opinione pubblica; così come lecita, oggi, è la risposta lapidaria dell’autore: «Credo che il giudizio morale debba insediarsi nei modi della narrazione e non limitarne il contenuto»
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Tag: Antonio Fogazzaro, Bruno Pischedda, Giovanni Testori, Guido Piovene, Italo Calvino, Pier Vittorio Tondelli
21 febbraio 2011 alle 17:25
ho letto con difficoltà questa difficile recensione.
e non ho capito se è positiva…
in definitiva, tutto avrei immaginato tranne che la letteratura si giochi sul confine tra condanna e redenzione…
con stima
Happy