Fabrizio Buratto intervista Giulio Mozzi
[Questa intervista è apparsa oggi in Job24. gm]
[…] Le scuole di scrittura creativa, non corrono il rischio di “formare” professionisti della scrittura che sfornano prodotti simili perché confezionati secondo strutture predefinite?
Mah, da un lato mi domando: se questo accadesse, sarebbe un male? Piuttosto che avere un sacco di testi scritti tutti in maniera differente, ma poco professionale, non sarebbe meglio avere dei testi più simili fra loro però scritti in maniera professionale? Questa è una domanda che va fatta, anche se un poco paradossale. Poi, a me non interessa spingere le persone a fare tutte la stessa cosa, anzi, la nostra scelta di individuare un progetto per ciascun partecipante va nella direzione opposta.
Si può insegnare il mestiere di scrivere?
Si può insegnare tutta la parte tecnica, che fra l’altro la si insegna da circa 2600 anni, perché i primi trattati di retorica di cui abbiamo notizia precedono di circa 300 anni la Retorica di Aristotele, il primo trattato completo che abbiamo a disposizione. Non si può insegnare la sensibilità, la capacità creativa; dopo di che, nella relazione con le persone ovvero nel parlarsi, nello scambiarsi i libri, c’è un’educazione della sensibilità e dell’immaginazione. […]
Nell’intervista c’è un piccolo errore. La scadenza per candidarsi alla B ottega di narrazione non è il 30 novembre, bensì l’11 dicembre. L’errore è dovuto a me, non a Buratto. Tutte le informazioni sulla Bottega di narrazione. gm
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