Spett. Editore Sironi,
mi pregio di inviarvi questo mio romanzo [omissis]
Buondì.
Lei sta scrivendo al mio indirizzo privato, non all’editore Sironi. Il mio rapporto di lavoro con l’editore Sironi è terminato un anno e mezzo fa. Per inviare il suo testo a Sironi, trova i recapiti nel sito dell’editore.
gm
E per chi lavora adesso?
Buondì.
Sono consulente di Einaudi Stile libero per la narrativa italiana.
gm
Spett. Editore Einaudi Stile libero,
mi pregio di inviarvi questo mio romanzo [omissis]
Tag: Email
7 settembre 2010 alle 19:51
🙂 fantastico…
7 settembre 2010 alle 20:20
Coerente, direi.
7 settembre 2010 alle 21:56
E magari il romanzo è bello.
7 settembre 2010 alle 22:05
“mi pregio”? cacchio! non mi considererà mai nessuno a me!
7 settembre 2010 alle 22:07
Ahah, mi ricorda tanto una striscia di Peanuts
7 settembre 2010 alle 23:44
…
Buondì.
Sono consulente di Einaudi Stile libero per la narrativa italiana.
gm
Spett. Editore Einaudi Stile libero,
mi pregio di inviarvi questo mio romanzo [omissis]
Buondì.
Lei sta scrivendo al mio indirizzo privato, non all’editore Einaudi. Per inviare il suo testo a Einaudi, trova i recapiti nel sito dell’editore.
gm
Spett. indirizzo privato di gm,
mi pregio di inviarvi questo mio romanzo [omissis]
[omissis]
gm
8 settembre 2010 alle 00:46
Sii indulgente Giulio. Prima di capire che non a tutti gli editori interessano gli stessi libri (e di conseguenza non è opportuno inviarne indifferentemente all’uno o all’altro) io ci ho messo degli anni e tre romanzi.
Magari gli editori aiuterebbero se oltre ai cataloghi con titoli di collane un po’ esoterici scrivessero sui loro siti: ci interessa questo e questo tipo di opere, non mandateci questo e quest’altro.
8 settembre 2010 alle 07:04
Federica: sì, è sempre possibile. Per questo bisogna guardare tutto con lo stesso spirito.
Valter: tu presupponi che gli editori sappiano cosa cercano. Questo poteva essere vero negli anni Settanta. Adesso – questo è il mio sospetto – gli editori non hanno progetti.
8 settembre 2010 alle 09:46
Pensa che io ho mandato un raccontino a Genna e mi ha risposto Binaghi (fra l’altro facendo pubblicità al suo ultimo libro), ma forse avevo sbagliato blog …
8 settembre 2010 alle 10:48
Mi torna in mente quella del geometra che inviava i suoi romanzi a Maggioli perché era l’unico editore del quale aveva letto i libri.
(sospetto me l’abbia raccontata il padrone di casa)
8 settembre 2010 alle 14:23
C’è un fondo di disperazione in questa coazione a ripetere… rammenta qualche gag
del mio lavoro…
saluti Giulio
8 settembre 2010 alle 15:59
colazione a ripetere: “Giulio, ma il Procasma ?”
8 settembre 2010 alle 16:50
E’ tutta verità
Addirittura, so di un ingegnere
che ha messo un’inserzione sul giornale:
cercava una compagna analfabeta.
CiaU
8 settembre 2010 alle 16:52
“[…] tu presupponi che gli editori sappiano cosa cercano. Questo poteva essere vero negli anni Settanta. Adesso – questo è il mio sospetto – gli editori non hanno progetti.” – questa mi suona MOLTO, MOLTO interessante.
CiaU
8 settembre 2010 alle 23:07
@Pococurante
Se è uno scherzo non l’ho capito. Io non ho il piacere di conoscerla e non ho mai mandato mail al suo indirizzo (che non ho)
9 settembre 2010 alle 09:13
@vbinaghi
Che c’entra Lei, scusi? Nemmeno io La conosco. Mi riferivo a Simone Binaghi, il celebre landvermesser …
11 settembre 2010 alle 10:18
“Sebbene il tema che ci sottopone potrebbe, in effetti, essere adatto alle nostre pubblicazioni, siamo spiacenti di doverle comunicare che essa non può tuttavia essere accolta.
I nostri progetti editoriali sono attualmente in fase di importanti cambiamenti dovuti, soprattutto, a un sostanziale mutamento delle scelte e dei gusti dei nostri lettori. Di conseguenza […]”
Accidenti. Credevi ci fosse un progetto adatto a te, e scopri che dovevi nascere un po’ di tempo prima.
La sensazione è di essere arrivati a una festa finita.
11 settembre 2010 alle 12:45
Ho eliminati i commenti della persona che si firmava “Sergio Soda Star” (e le relative repliche).