di giuliomozzi
L’altro giorno, a Trento. Sto cercando di capire dov’è esattamente che passa il mio autobus.
Passa un tipo sui cinquanta, con una polo a righe orizzontali.
“Scusi”, dico, “l’undici passa di qua?”.
“L’undici?”, dice il tipo.
“Sì”, dico. “L’autobus numero undici. Quello che va a Centochiavi”.
“Centochiavi?”, dice il tipo.
“Va bene”, dico. “Mi scusi”.
“Ma che cos’è che vuole lei?”, dice il tipo.
“Devo andare in un posto che è a Centochiavi”, dico. “Non sono di Trento. Sto cercando di capire se è qui che passa l’autobus, perché”, e indico il cartello, “qui c’è scritto solo Fermata a richiesta, e non c’è scrito che autobus passano”.
“Ma cosa ci va a fare a Centochiavi?”, dice il tipo.
“Lavoro”, dico. “Ci vado per lavoro”.
“E cosa viene, lei”, dice il tipo, “a lavorare qua”.
“Ma non è un lavoro fisso”, dico. “E’ una collaborazione”.
“E’ una collaborazione?”, dice il tipo.
“Sì”, dico.
“E’ in nero?”, dice il tipo.
“No”, dico. “E’ un lavoro per la provincia”.
“E la provincia la fa lavorare in nero?”, dice il tipo.
“No”, dico. “Non è un lavoro in nero”.
“Io pago le tasse”, dice il tipo.
“Non ne dubito”, dico.
“Per mantenervi a voialtri”, dice il tipo.
“Grazie”, dico.
“Grazie di che?”, dice il tipo.
“Sono contento che lei mi mantenga”, dico. “Così non avrò più bisogno di lavorare”.
“Mi pigli per il culo?”, dice il tipo.
“Non mi permetterei mai”, dico. “La cultura del prendere per il culo non mi appartiene”.
Tag: Tasse
24 agosto 2010 alle 17:34
Vanno filmate, queste scenette surreali di vita quotidiana italiana nel 2010…
CiaU
24 agosto 2010 alle 17:36
…ah potevi chiamarmi al tel. ti avrei dato un passaggio… vado ogni tanto in quella zona….
passaggio valido se reale, ciao
24 agosto 2010 alle 17:58
Al signor Veneranda gli fai un baffo, gli fai.
24 agosto 2010 alle 18:04
Stupendo!
Lo spaccato d’Italia che hai raccontato…
24 agosto 2010 alle 20:29
ma… è successo veramente!? pazzesco!
24 agosto 2010 alle 20:36
OT (ma anche no). Giulio, sei ancora convinto che la Lega abbia il monopolio dei cinghiali o ne hai trovato qualcuno anche nel blog più à la page?
25 agosto 2010 alle 10:10
“Me ne vergogno un poco, e mi fa male / vedere un uomo come un animale”, cantava Franco Battiato.
25 agosto 2010 alle 12:17
Valter, vuoi scherzare, spero.
I cinghiali sono la forma di vita più rappresentata sul pianeta!!!
25 agosto 2010 alle 16:25
Mi dispiace. Io sono di Trento. Le assicuro che trovare persone simili a quella da lei descritta, non è facile a Trento. Ci sono, purtroppo, e dico che, purtroppo, (mi ripeto) sono di una cultura che oggi va per la maggiore, la cultura leghista, che trionfa dalle sue parti. Qui da noi per fortuna siamo sempre riusciti a lasciarli ai minimi elettorali. Talvolta io scrivo su un giornale locale qualche lettera al direttore, e sempre mi capita di riceve telefonate anonime minacciose da esponenti leghisti. Questa è la cultura imperante, soprattutto nel nord Italia, ma che da noi, nel Trentino, ha poco seguito. E spero ancora per tanti anni.
Spero che la prossima volta che lei verrà a Trento possa essere ricevuto o possa incontrare persone più civili, che mi creda, sono la maggioranza.
Complimenti per il sito e per la sua scrittura.
Alberto Iseppi
Via dei Muredei, 34
Trento
25 agosto 2010 alle 18:11
Non ci posso credere……. .-)
25 agosto 2010 alle 21:47
Scenetta favolosa, da Zelig! Giulio, raccontacene ancora!
26 agosto 2010 alle 08:14
Alberto, ho raccontato un episodio, nel quale compare una persona. Nel mio raccontino non c’è nessuna generalizzazione.
Alter: non mi toccare il signor Veneranda. E’ il mio mito.
Silvia: ovviamente no, non è successo veramente.
26 agosto 2010 alle 09:16
Caro Giulio (mi permettadi chiamarla per nome),
anche Berlusconi è “una persona”, ma in quella si riconoscono purtroppo tanti italiani, e parlando di lui all’estero si presume che gli italiani siano come lui… E il danno è enorme per tutto il nostro Paese.
Va beh, l’episodio è “carino” da raccontare, ma rimango ovviamente dispiaciuto.
Un caro saluto
Alberto
26 agosto 2010 alle 09:20
Presumere che una persona che ha preso un sacco di voti “rappresenti” qualcosa, mi pare sensato. Presumere che un tizio incontrato alla fermata dell’autobus “rappresenti” qualcosa, mi pare azzardato.
26 agosto 2010 alle 10:32
ah ecco… è che in call center sono abituata a sentirne talmente tante che ormai non riesco più a distinguere la finzione dalla realtà. gli “esercizi di dialogo” invece sono veri… li ho sentiti con le mie orecchie!
26 agosto 2010 alle 17:17
Ma davvero?