di giuliomozzi
Si tratta di casi personali e isolati e dagli ultimi sondaggi risulta che per l’opinione pubblica è chiaro che questi casi non hanno nulla a che vedere né con l’attività di governo né con quella del partito. Una cosa è certa: il Popolo della Libertà non ha mai ricevuto finanziamenti illeciti da nessuno e semmai è stato il presidente del Consiglio ad intervenire sulle finanze interne con mezzi propri.
Così l’attuale capo del governo, rispondendo a una domanda di Bruno Vespa a proposito dei “casi” Verdino e Scajola (Ansa, qui).
La dichiarazione contiene tre bizzarrie.
Prima bizzarria. “Si tratta di casi personali e isolati e dagli ultimi sondaggi risulta che per l’opinione pubblica è chiaro che questi casi non hanno nulla a che vedere né con l’attività di governo né con quella del partito”. Si può discutere quanto possano essere considerati “casi personali e isolati” due “casi” che coinvolgono un ministro e uno dei coordinatori del maggiore tra i partiti al governo. Ma è indiscutibile, mi pare, che l’ “opinione pubblica” non parla con una voce sola: forse una maggioranza dell’opinione pubblica avrà chiaro – o, più esattamente: sarà convinta; vista la discutibilità della cosa – che questi casi eccetera. Ed è assai discutibile porre due affermazioni così diverse (la prima, concernente la realtà dei fatti; la seconda, concernente ciò che dei fatti pensa l’opinione pubblica) siano poste l’una di seguito all’altra – come se la seconda fosse una prova, o una controprova, della prima (il che evidentemente non è). Ovviamente farebbe piacere sapere qualcosa di questi sondaggi (dubito che si tratti di questo). E, altrettanto ovviamente, sarebbe interessante discutere se i sondaggi siano un modo adeguato di conoscere l’opinione pubblica.
Seconda bizzarria. “Una cosa è certa: il Popolo della Libertà non ha mai ricevuto finanziamenti illeciti da nessuno”. Excusatio non petita: nessuno, mi pare, da quando questi “casi” sono venuti alla luce, ha sostenuto che il Pdl abbia ricevuto finanziamenti illeciti; anzi, il ritornello di questi giorni dice l’esatto contrario: “Una volta si rubava per il partito, adesso rubano per sé”. o dobbiamo recepire questa excusatio non petita come una accusatio manifesta?
Terza bizzarria. “Semmai è stato il presidente del Consiglio ad intervenire sulle finanze interne con mezzi propri”. Sarà un lapsus, ma anche come lapsus è scandaloso. E’ scandaloso, infatti, che il presidente del consiglio dei ministri finanzi un partito. Finché lo fa il presidente del partito stesso, nulla da dire. A meno che non si voglia identificare lo stato con il partito (o il partito con lo stato: vedi qui).
Tutto questo, per carità, solo per difendere il buon uso della lingua e dell’argomentazione.
Aggiornamento. Qualche ora dopo la diffusione del primo lancio, l’Ansa ne ha diffuso un altro:
“Mai pronunciato i nomi di Scajola e Verdini, né di altri”. Lo precisa Berlusconi in riferimento alle anticipazioni sul libro di Vespa. “Mi dispiace che un banale equivoco rischi di far nascere un caso che non esiste – aggiunge – rispondendo a una domanda sull’ipotesi di una nuova Tangentopoli sollevata dai giornali, ho risposto, come tante altre volte: assolutamente no, si tratta di casi isolati”. “E’ vero – spiega Bruno Vespa – nella sua risposta il presidente non ha fatto nomi”.
Notiamo che Vespa conferma solo in parte quanto detto dall’attuale capo del governo: conferma che egli “non ha fatto nomi”, ma non conferma (né smentisce) che la domanda fosse generica. Ovvero, siamo autorizzati a pensare che la domanda non fosse generica sulla “nuova tangentopoli” bensì specifica su Scajola e Verdini. In attesa di smentita.
(Nessuna rettifica, invece, dello scandaloso lapsus).
Tag: Claudio, Denis Verdini
20 Maggio 2010 alle 18:04
E vivaddio, può darsi che difendere il buon uso della lingua serva anche a difendere lo stato. E noi stessi.
21 Maggio 2010 alle 09:48
Il presidente del consiglio B finanzia il partito di B. La Publispei di B raccoglie la pubblicità per le televisioni di B. Gli avvocati di B sono in parlamento a legiferare in modo che i reati di B spariscano dal codice civile e penale. I sondaggi pagati da B rivelano sempre che la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica è a favore di B nonostante nel suo partito figurino ladroni e banditi “isolati” e innominabili…
“La biblioteca di Alessandria arse
insieme al libro che narrava l’incendio
che arse la Biblioteca di Alessandria…”