[Questo testo compare come prefazione al volume Abitare. Un viaggio nelle case degli altri, a cura di Clementina Sandra Ammendola e Giulio Mozzi, Terre di Mezzo. Marianella Sclavi è scrittrice e studiosa di Arte di ascoltare e Gestione creativa dei conflitti. Ha insegnato Etnografia urbana alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano dal 1993 al 2008. Tra i suoi libri, il più noto è Arte di ascoltare e mondi possibili (Bruno Mondadori, 2000)].
Le autrici e autori di questa ricerca sul vivere urbano ci suggeriscono un parallelo fra l’organizzazione di un dizionario e quella dell’odierno vivere in città. Così come un dizionario prende una lingua e la scompone in particelle isolate prive di connessioni reciproche, rintracciabili esclusivamente seguendo un ordine alfabetico, anche noi (atomi singoli o molecole familiari), nel nostro vivere urbano ci troviamo a essere ridotti a tante particelle prive di nessi l’una con l’altra, costretti, per orientarci, a far ricorso a meccanismi di ordinazione esteriori e artificiali come la promessa di ordine e sicurezza che trasuda da un dizionario.
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