
Giulio Mozzi parla di Corpo morto e corpo vivo: Eluana Englaro e Silvio Berlusconi, Transeuropa edizioni.
Intervista realizzata da Silvana Maja per il Videobox del gruppo parlamentare Pd alla Camera dei deputati. Sullo sfondo: il Palazzo dei congressi all’Eur di Roma e la biglietteria della fiera Più libri più liberi.
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Tag: Corpo, Corpo morto e corpo vivo, Silvana Maja
This entry was posted on 4 gennaio 2010 at 16:16 and is filed under Corpo morto e corpo vivo. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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5 gennaio 2010 alle 14:00
Ho ascoltato con attenzione per tre volte l’intervista.
Trovo due punti molto discutibili nella riflessione fatta QUI da Giulio.
Il primo riguarda questo passo: “Se Gesù di Nazareth ha detto che […] GLI ULTIMI sono I BEATI, mi domando chi è più ultimo della persona che non ha più alcun potere su se stessa?” da cui discende la successiva domanda “non potrebbe essere dichiarata beata?”
Pur essendomi ben chiaro l’intento provocatorio della quaestio la cosa (a mio avviso) discutibile è che si va a dare per scontata una formula così sintetizzabile:
Gesù dice che gli ultimi sono (anzi, a dire il vero, Lui diceva “saranno”) beati => Eluana rappresenta gli ultimi => Eluana=BEATA.
Il vizio di forma fondamentale è che non vi è (MAI) stata nella storia della Chiesa alcuna correlazione tra “l’essere ultimi” e “l’essere beati” nè, tantomeno, una correlazione tra “l’essere beato visto alla maniera di Gesù di Nazareth” e i processi di canonizzazione (acquisizione del XII sec. d.C.).
Ne consegue, in maniera inevitabile, un evidente intento polemico da parte dell’autore ma proprio per questo mi chiedo: “Quanti lo capiranno?”
Il secondo punto è quello tremendo in cui Giulio afferma “questa persona che è stata travolta dal CASO”, confermato un attimo dopo con la riproposizione dell’espressione “dal CASO”.
Il CASO è un concetto totalmente anti-cattolico. CASO e FEDE sono prodotti antitetici. Non possono stare nello stesso scatolone.
5 gennaio 2010 alle 19:45
Mi pare azzardato sostenere che nella storia della chiesa terrena non vi sia mai stata alcuna correlazione tra l’essere ultimi e l’essere beati. Peraltro, anche se così fosse, questa non è una obiezione al mio argomento.
Che fede e caso siano “prodotti antitetici”, mi pare cosa da dimostrare. E bisognerebbe prima dimostrare che fede e caso sono “prodotti” che appartengono allo stesso ambito: perché solo se appartengono allo stesso ambito (e così non è, secondo me) possono essere “antitetici”.
g.