Confusione mentale

by

di giuliomozzi

Magari scrivesse una lettera ai cittadini del Lazio, Piero Marrazzo, scusandosi con loro per essersi fatto ricattare, per non aver denunciato subito il ricatto.

D’altra parte, anche Repubblica parla di “vicende personali che lo hanno costretto [Marrazzo] ad abbandonare carica e vita politica attiva” (qui). Ma è una “vicenda personale”, se il presidente d’una giunta regionale si fa ricattare, se si fa prendere in un intrigo nel quale entrano – non si capisce ancora ben come, ma ci entrano – un potente imprenditore sanitario proprietario di due quotidiani (Libero e, non lo si dimentichi, Il Riformista), il maggiore editore italiano nonché capo di un governo rispetto al quale Marrazzo starebbe all’opposizione, eccetera? A me pare proprio di no.

Scriva una bella lettera ai cittadini, signor Marrazzo. Per i cittadini lei lavorava, i cittadini lei rappresentava, dai cittadini lei è stato eletto. A loro deve rispondere. Il suo sito personale risulta dal giorno fatidico “in fase di aggiornamento”. Potrebbe pubblicarla lì.

E circa la sua vita sessuale si spieghi con sua moglie – lo avrà fatto, immagino – e non faccia entrare i vescovi sotto le lenzuola.

Il sito personale di Pietro Marrazzo, come appare oggi 26 novembre 2009.

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32 Risposte to “Confusione mentale”

  1. federica sgaggio Says:

    Approvo in toto.
    Tra l’altro, se di assoluzione va in cerca, può forse andare a confessarsi da un sacerdote senza gradi.

  2. Francesco Says:

    Penoso. Fino all’altr’ieri lo credevo una persona seria, che mi pare governasse il Lazio manco chissà quanto male, anzi. Invece, dopo la “scoperta”, adesso Marrazzo si trasforma in piccolo berlusconiano, tromboneggiando mediaticamente una richiesta di perdono e ricercando una purezza interiore ormai contaminata. Così è morto il “pubblico”, il “politico”: così la responsabilità. Marrazzo, uomo politico, non si sogna di chiedere scusa nè ai suoi elettori nè alla sua coscienza.
    Ai primi non lo ha fatto. Alla seconda, presumo, nemmeno. Perchè, penso, se la sua coscienza gli fosse bastata non avrebbe avuto bisogno di sventolare l’auto-carcerazione in un convento prima, e le scuse al papa poi.
    Mi chiedo: dove sono scomparsi, in questa triste faccenda, i due elementi per me più importanti: il rapporto con gli elettori e la propria coscienza? Svenduti in nome di una mediatizzazione della redenzione buona, suppongo, per riverniciare il volto di un uomo che vorrà piazzarsi, in un futuro prossimo, in qualche altrove professionale.
    Non gli bastava chiedere scusa, in privato, a sua moglie?
    Così muore il pubblico: a favore del Pubblico.

  3. LUCA T. Says:

    E’ volgare chiedersi cosa c’entri il suo culo col papa?

  4. davide musso Says:

    ciao giulio, nella didascalia della foto hai scritto “26 novembre 2007” anziché “2009”.

  5. federica sgaggio Says:

    Chissà cosa ti è successo nel 2007, per fermare psicologicamente il tempo in quella data…

  6. igor Says:

    da cittadino del Lazio credo che Marrazzo debba chiedere scusa per le tasse regionali più alte d’Italia, per aver reintrodotto il ticket anche sull’aspirina, per aver chiuso ospedali, per non aver risolto neanche la crisi dell’ultima azienda, per….

  7. vibrisse Says:

    Corretto. Grazie. g.

  8. marino magliani Says:

    Quanto a confessarsi credo, suppongo, l’abbia fatto. L’uomo si trova in
    un monastero. ‘La lettera al papa

  9. marino magliani Says:

    scusate’é partita. uno come me non dovrebbe commentare da un portatile, con televisioni accese ecc. dicevo che la lettera al Papa é un gesto grande, che uno sente di darsi in risposta a qualcosa di grande.
    Io sento di avere pietá per quest’uomo.

  10. ruben Says:

    forse pensa che per grande colpa, ci vuole grande perdonatore.
    forse il messaggio che vuole lanciare ai cittadini del Lazio (che fino a 139 anni fa erano cittadini del papa) è che si presenterà di nuovo a loro soltanto quando sarà di candide vesti vestito.
    forse l’hanno consigliato e magari in queste giornate, lui che fatto sempre di testa sua (ed hai visto dove sei finito, eh!?!), di agibilità per pensare ne ha poca e sospinto fa e soprattutto lascia fare.
    forse, come spesso succede a chi ‘esce di senno’, il rivolgersi a figure umane così super-umane è un modo per gestire e depositare il proprio delirio, la propria ansia, la propria confusione e piazzasanpietro è piena di persone che vogliono parlare con il papa.
    non so, provo a mettere in fila i forse…

    vittorio

  11. Paolo Zardi Says:

    In America, il comico David Letterman, uno dei personaggi più popolari della televisione, è stato ricattato da un tizio che aveva scoperto una sua relazione sessuale con una collaboratrice del suo show.
    Il giorno stesso, Letterman è andato alla polizia, ha denunciato il ricatto, ha contribuito all’arresto in flagranza di reato del ricattatore, e, durante la trasmissione immediatamente successiva, ha raccontato tutti i dettagli della storia, per evitare qualsiasi tipo di illazione sul suo conto. Non ha parlato con alcun vescovo, non si è ritirato in convento, non ha scritto patetiche lettere a nessuno: ha semplicemente mantenuto il controllo sulla propria vita.

    Un comico. In America. Parafrasando una vecchia battuta, quando a New York sono le sette di sera, a Roma è il 1310.

  12. Bartolomeo Di Monaco Says:

    Sei in grado, Giulio, di capire perché lo ha fatto? Puoi entrare dentro la sua coscienza e giudicarla?
    Non credo.

    Anche a me sarebbe piaciuto che il dopo scandalo fosse mantenuto nel riserbo individuale e familiare.

    Però nessuno può mettersi nei panni del Marrazzo di oggi (si parlava perfino di suicidio) e giudicarlo.

    Lasciamo scorrere il tempo.

  13. danielegouthier Says:

    Caro Bartolomeo, sono d’accordo con te: non possiamo giudicare cosa muove Marrazzo a volersi confessare dal papa. Per me può anche farlo, liberissimo.

    Mi chiedo e ti chiedo: era però necessario che Marrazzo stesso o forse Cardinal Bertone sparassero la notizia sui media?

    Mi sembra che siano loro che non lasciano scorrere il tempo, che fanno un uso mediatico di una scelta (chiedere perdono al papa) che dicono, e sarebbe giusto fosse, personale.

    Quello che non è personale è il danno ai cittadini che un presidente ricattato ha causato.

    Quindi, se vuole che Marrazzo chieda perdono privatamente (e senza dirlo ai media) al papa. Ma contemporaneamente che chieda perdono pubblicamente e politicamente a tutti i cittadini laziali (e non solo ai suoi elettori).

  14. cletus Says:

    Due cose al volo. La vicenda è triste. Ha una sua dimensione pubblica, dovuta ad un paio di fattori:
    il fatto che coinvolge una carica istituzionale e un “volto noto” (almeno a coloro che l’hanno seguito in tv, fintanto che ha condotto la trasmissione Mi manda Rai3. Mi soffermo su quest’ultimo aspetto. E’ deprecabile (a qualsiasi latitudine) il ricorso, come fosse una regola di marketing estesa nella politica, alla visibilità di questo o quel personaggio.

    Lo è per un motivo semplicissimo: indipendentemente dalle capacità soggettive, si induce l’elettore a dare valenza all’apparenza del personaggio, fottendosene allegramente del resto. Quindi, in questo caso, con l’ansia forcaiola che sembra pervadere i media ultimamente, è in virtù di questo “vizio” (si dirà, non solo italiano…con Reagan come la mettiamo ?) che la vicenda ha destato clamore.
    Provare a tornare alla selezione del personale politico in virtù di competenze, e non di audience o vendibilità, alle idee piuttosto che all’immagine, potrebbe essere un primo concreto passo.

    Detto questo, da politico non saprei giudicarlo se migliore o peggiore di chi l’ha preceduto (per la cronaca, era Storace). Prendo atto che alla regione Lazio stazionano personaggi coloriti, (vedi famoso fuori onda di Report di qualche tempo fa). A giudicare da come stanno gestendo una cosuccia da niente come il traffico, c’è da mettersi le mani nei capelli.
    Quanto all’”uomo” Marrazzo, si, davvero col suo comportamento sembra voler sottoporsi ad un pubblico lavacro. Sta alla sua coscienza decidere il da farsi.

    Solo un’annotazione: ma sta gente casca sempre in piedi ? Anche il suo predecessore, tal Badaloni, alla fine del mandato trovò (e tornò, dove staziona tutt’ora, credo, come direttore di RAI International) alla comoda poltrona in Rai.

  15. cristian Says:

    Anche io condivido.
    Di nuovo, mi pare che questa esibizione della ricerca di un perdono da parte della chiesa sia fatta per il “pubblico” e non a seguito di pentimento (e di cosa?).
    Le cose personali devono essere risolte in casa propria, quelle pubbliche in luoghi che lo Stato ha progettato attraverso una cosa chiamata Costituzione, e in quelle sedi di fanno gesti “Pubblici” con persone chiamate Pubblici Ministeri.
    Temo che questo attivismo (prima del ritiro in convento, poi della richiesta di perdono al pontefice) faccia parte di una ricerca, ancora una volta, di estetica del gesto, che però non trova riscontro in una etica di fondo.
    Le scelte sessuali sono libere, individuali e legittime nel rispetto della legge. Cedere a ricatti (o immaginare di farlo, visto che ancora la vicenda deve essere chiarita) nell’esercizio di funzioni Pubbliche molto meno.

  16. paola borgonovo Says:

    devo dire che la penso come giulio. ma quando ho letto il commento di marino, ho pensato che davvero marino è una dolcissima persona e vorrei essere un po’ come lui.

  17. marisa Says:

    sembrerebbe che anche in convento non si sia comportato molto bene, da qui la richiesta di perdono al papa
    ma no, scherzo!
    tornando alla cose serie
    un pensiero mi torna spesso alla mente
    secondo me certi reati, quali lo spreco di denaro pubblico, sono ancora più gravi in certi periodi storici
    e questo è un periodo storico caratterizzato da una crisi mondiale epocale che si è sviluppata su un tessuto economico sociale già minato dalla precarietà e che sta portando all’espulsione di migliaia di lavoratori.
    I soldi spesi dal governatore li ritengo cmq soldi pubblici, siano stati i suoi sotto forma di compenso o altro.
    Mi sembra questo il peccato di cui l’amministratore pubblico debba invocare il perdono e non certo al papa

  18. enpi Says:

    “un altro modo”?
    bello slogan…

    e-

  19. cristiano prakash dorigo Says:

    credo che sarebbe più corretto scrivere ai suoi elettori. ciò non esclude che possa anche scrivere a chi diavolo vuole, sia esso il papa o il presidente di qualcosa.
    non so se voglia salvare la sua faccia o la sua coscienza e temo sia improprio presumerlo in sua vece.
    provo compassione per lui in modo naturale, senza calcolo. mi auguro che non torni a fare politica e che il suo scomparire sia esemplare, oltreché dovuto.
    quindi scriva ai suoi elettori. e poi a chi vuole.

  20. vibrisse Says:

    Bart, il mio articoletto non parla della coscienza di Marrazzo, della quale non so nulla. Il mio articoletto parla dell’agire pubblico di Marrazzo, del quale so quello che leggo nei giornali.

    Il mio articoletto invita Marrazzo a trattare la parte personale della sua vicenda come una vicenda personale, e la parte pubblica della sua vicenda come una vicenda pubblica.

    E’ Marrazzo che fa confusione tra i due piani. Non io. Io l’ho invitato a non fare confusione.

    giulio mozzi

  21. Bartolomeo Di Monaco Says:

    @danielegouthier

    Mi pare che il mio intervento, a cui ti riferisci, abbia già le risposte che mi chiedi.
    Avrei preferito anch’io, ho scritto, che tutto restasse in ambito privato. Così non è.

    Ma che cosa ti fa pensare che un uomo il quale – si dice – aveva pensato al suicidio possa aver fatto ciò per pubblicità?

    Io vedo negli interventi che mi hanno preceduto molto cinismo e poca immedesimazione nello sconvolgimento che sta turbando l’animo di Marrazzo.

    E’ un uomo che ha avuto un padre esemplare conosciuto e apprezzato per il suo coraggio in campo giornalistico. Egli è venuto meno anche nei suoi confronti. Credo che questa colpa lo arrovelli non poco.

    @Giulio

    Le azioni che sta compiendo Marrazzo attengono alla sua coscienza. Perché abbia scritto al cardinale Bertone è azione scaturita all’interno della sua coscienza in un momento di grande smarrimento. Ad un uomo in tali condizioni, travagliato fino al punto di aver pensato (così lessi) al suicidio (anch’io lo temevo) non si può dettare un imperativo categorico come il tuo. Nessuno ha il diritto di farlo.

    Il tuo pezzo manca di umanità e di senso cristiano. E’ spietato, non si ferma nemmeno per un secondo a tentare di capire che cosa stia vivendo un uomo che si è reso conto della sua colpa.

    Su Marrazzo, come sai, ho scritto tanti pezzi sul mio blog (e ribadisco che ancora oggi non risulta che Marrazzo abbia subito ricatti nel suo lavoro di uomo pubblico. E ha conosciuto del filmato tramite Berlusconi, come è noto).

    Che egli chieda un perdono più ampio e superiore nei confronti, non solo dei suoi elettori, bensì dell’umanità, attraverso la richiesta del perdono presso la massima figura del cattolicesimo, il Papa, non andrebbe scambiata per una ricerca di pubblicità. Io penso che il motivo non sia stato affatto quello di finire sui media, bensì quello di rendere nota la propria consapevolezza della colpa compiuta. Tanto grande da rendere necessaria, secondo la sua coscienza, la sua umiliazione di fronte al mondo.

    Questo io penso oggi del gesto di Marrazzo. Lo penso, dandogli ancora fiducia (contrariamente a quanto ha fatto il Pd). Solo il tempo potrà dirmi se ho sbagliato. Spero tanto di no. Il cammino spirituale di Marrazzo potrebbe riservarci delle splendide sorprese e tacitare tanto cinismo e tanta cattiveria.

  22. vbinaghi Says:

    La vicenda di Marrazzo mi suscita sentimenti alterni, tra repulsione e compassione.
    Ma sono anche preoccupato per come lui per primo e tutti noi a seguire stiamo lentamente scivolando a identificare l’esistenza con la dimensione pubblica.
    Lui scrive la lettera al papa, Giulio si chiede se non fosse meglio scrivere agli elettori, altri esaltano la pubblica denuncia di Letterman. Chiaro: uomo pubblico, pubbliche scuse. Ma io di questa vita esposta in pubblico e di questa editoria dell’esistenza privata ne ho proprio abbastanza. Questo occhio che tutto vede e tutto ritrasmette, non verrebbe voglia di cecarlo come quello orrendo di un Polifemo cannibale?
    Mi vien da dire che meglio di tutto sarebbe il silenzio e se devo pregare per qualcosa, prego per il blackout.

  23. vibrisse Says:

    Se hai tradito il patto di fedeltà con tua moglie e sei sinceramente pentito, qualunque prete può – nel segreto del confessionale – assolverti. Immagino che, nel caso di Piero Marrazzo, questo sia già avvenuto.

    Dal punto di vista della legge, non è reato tradire la moglie; né è reato avere relazioni o rapporti sessuali con persone transessuali.

    Un uomo che riveste un’importante carica pubblica, e che non ha il coraggio di vivere pubblicamente le proprie scelte, al punto da rendersi ricattabile quando queste vengono scoperte – e, ragazzi, quando un tuo avversario ti telefona per dirti: “So una cosa di te che tu non vuoi che si sappia in giro, e ne ho le prove”, c’è un ricatto di fatto -, secondo me deve delle scuse a chi lo ha eletto.

    Bart, scrivi: “Io penso che il motivo non sia stato affatto quello di finire sui media, bensì quello di rendere nota la propria consapevolezza della colpa compiuta”. Per non finire sui media, forse bastava non dare pubblicità alla cosa. Se la cosa è stata resa pubblica non da Piero Marrazzo ma dal presidente della Cei, ciò dimostra solo che Piero Marrazzo è ricattabile anche dalla Cei. Peraltro, il fatto che Piero Marrazzo si stia preoccupando di essere perdonato dalla chiesa, e non di spiegarsi con i suoi elettori, mostra – a mio avviso – che non è consapevole della “colpa compiuta”.

    Io non ho nulla contro quest’uomo. Credo che debba delle spiegazioni a chi lo ha eletto.

    giulio mozzi

  24. Bartolomeo Di Monaco Says:

    Giulio, tra parentesi avevo scritto:
    (e ribadisco che ancora oggi non risulta che Marrazzo abbia subito ricatti nel suo lavoro di uomo pubblico. E ha conosciuto del filmato tramite Berlusconi, come è noto).

    Ho difeso nel mio blog, anche nel contradditorio con te, Marrazzo. Sarò d’accordo con te, che debba chiedere scusa esplicitamente e direttamente ai suoi elettori, se risulterà che egli ha subito ricatti e vi ha ceduto nella sua funzione pubblica (ho sempre sostenuto che difendo e difenderò Marrazzo fino che non sarà imputato e condannato per reato). Se non vi ha ceduto, nel caso tutto da provare che gli fossero stati avanzati ricatti, egli si è mostrato addirittura forte nel tenere distinti la sua debolezza privata e la sua missione pubblica.

    Pensare che Marrazzo sia ricattabile dalla Chiesa è un’assurdità. A che pro?

    Il perdono del cattolico Marrazzo chiesto al Papa cattolico, è il massimo dell’umiliazione che un cattolico può darsi. E’ un perdono universale quello che chiede, che è già implicitamente, per il tramite del Papa, indirizzato non solo ai suoi elettori, ma perfino ai non cattolici.

    Altroché se non è consapevolezza della sua colpa! Tu sei, Giulio, non solo un democristiano anomalo, ma anche un cattolico anomalo, che non ragiona, ossia, del tutto da cattolico (mio punto di vista, discutibile quanto vuoi).

    Le mie difese di Marrazzo, comunque, e sotto vari punti di vista, ed in speciale la distinzione tra vita pubblica e vita privata, sono rintracciabili nel mio blog. Là sono lunghe e articolate:
    http://www.bartolomeodimonaco.it/online/?cat=20

  25. vibrisse Says:

    Il massimo dell’umiliazione è chiedere l’assoluzione nel segreto del confessionale, a un sacerdote qualunque. Chiedere pubblicamente l’assoluzione addirittura al papa mi sembra, semmai, divismo.

    Il presidente della giunta della regione Lazio si fa prendere dentro una storiaccia di carabinieri disonesti e corruttori, nella quale due persone sono morte forse ammazzate; si rende ricattabile, al punto che il presidente del consiglio (il quale si è guardato bene dall’avvisare la polizia, come qualunque cittadino onesto avrebbe dovuto fare) gli telefona privatamente per dirgli “Io so una cosa di te che tu non vuoi che si sappia; non la divulgo, ma guarda che quel filmetto me lo tengo qui in cassaforte”: questo presidente della giunta della regione Lazio deve o non deve, ora e subito (anzi, un mese fa!), dare delle spiegazioni ai suoi elettori?

    Deve, secondo me.

    giulio mozzi

  26. Bartolomeo Di Monaco Says:

    Giulio, scrivi:
    “Il massimo dell’umiliazione è chiedere l’assoluzione nel segreto del confessionale, a un sacerdote qualunque. Chiedere pubblicamente l’assoluzione addirittura al papa mi sembra, semmai, divismo.”

    Questa frase dice tutto sul tuo punto di partenza, che è sbagliato, secondo me.
    Ossia, tu ragioni basandoti su una pregiudiziale che non hai alcun diritto di porre, poiché invadi la coscienza di un individuo, che non potrai mai né conoscere né giudicare. Tu hai scritto nel precedente intervento che non sai nulla della sua coscienza, e però ci entri in scivolata. Infatti, tu lasci intendere che Marrazzo, scrivendo al Papa, fa del divismo.

    Poi nella la prima parte del tuo ragionamento scrivi:
    “Il massimo dell’umiliazione è chiedere l’assoluzione nel segreto del confessionale, a un sacerdote qualunque.”

    Come puoi dire che questa confessione è il massimo dell’umiliazione? Il massimo dell’umiliazione è rendere pubblica la propria confessione la propria richiesta di perdono, e per un cattolico la confessione e la richiesta di perdono indirizzate al Papa sono il massimo della esposizione, e dunque dell’umiliazione.

    Quella nel chiuso del confessionale è la ordinaria confessione di ogni cattolico, l’umiliazione segreta di fronte a Dio. Davanti al Papa si trasforma in umiliazione pubblica davanti a Dio e agli uomini.

    Non sto a rimuginare sui comportamenti di Berlusconi e di Marrazzo. Ho il diritto di giudicarli come laico (sono uomini che ricoprono cariche pubbliche) solo se commettono reati. Ma è una discussione che ho già fatto.

    Per concludere, con l’umiliazione pubblica Marrazzo ha riconosciuta la sua colpa e ha chiesto il perdono a tutti, elettori compresi.

  27. Morgana Says:

    Marrazzo dovrebbe chiedere scusa ai suoi elettori perché lo sapeva sin dall’inizio che rischiava di essere ricattato con fotografie e/o video. Come faceva a non saperlo? Lo sapeva. E allora perché ha rischiato ugualmente? Perché sapeva che nel peggiore dei casi avrebbe dovuto sborsare un po’ di denaro (o fare qualche favore). E se per pagare trans e ricattatori ha usato i soldi della regione, dovrebbe chiedere scusa in ginocchio davanti a tutti.

  28. vibrisse Says:

    Bart, ho espresse delle opinioni sul comportamento pubblico del signor Marrazzo. Non mi pare di aver detto nulla sulla sua coscienza, della quale nulla so io e nulla sai tu. Chiedere perdono al papa mi pare un comportamento divistico. Posso avere delle opinioni su un comportamento? Non so perché il signor Marrazzo abbia deciso di fare così, non lo so e non mi interessa, perché indipendentemente dalle ragioni di questa sua scelta (che stanno in lui e che né io né tu possiamo conoscere), chiedere perdono al papa, andando così su tutte le prime pagine dei giornali, a me pare un comportamento divistico.

    Sono solo sbalordito che un uomo che ha ricoperto un’importante carica istituzionale, che si è reso ricattabile, che si è trovato in mezzo a una storia molto oscura – con grandi interessi economici in gioco, il coinvolgimento in posizione assai dubbia del capo del governo nonché maggiore imprenditore mediatico del Paese, e forse un paio di morti ammazzati -, anziché spiegarsi con i suoi elettori e con i cittadini tutti, vada clamorosamente in cerca del perdono – per cose irrilevanti dal punto di vista legale e istituzionale: aver tradito la moglie, vivere la propria sessualità in un certo modo – del capo della comunità religiosa alla quale lui appartiene. Perdono che, se arriverà, concernerà cose di nulla rilevanza legale e istituzionale, e che sarà comunque irrilevante per chiunque non appartenga a quella comunità religiosa.

    Se non ci arrivi, Bart, lascia perdere. Io su questo non ho più niente da dire: mi sono stufato di ripetere ciò che è evidente e di sentirmi rispondere con la negazione dell’evidenza.

    giulio mozzi

  29. Bartolomeo Di Monaco Says:

    Io ci arrivo benissimo, Giulio. Mi preme anche a me non insistere, perché peggiori sempre di più le cose. Ora ti permetti di scrivere:
    “e forse un paio di morti ammazzati”. Un’insinuazione alla D’Avanzo. Una volta ci stavi più attento a queste cose. Volevi le prove provate.

  30. vibrisse Says:

    Forse: [avverbio di dubbio] per caso, per sorte, per avventura, probabilmente, possibilmente; esprime incertezza, approssimazione, dubbio, speranza, esitazione.

    giulio mozzi

  31. Bartolomeo Di Monaco Says:

    Non te la cavi con così poco. E’ un’insinuazione, Giulio. Se devo scegliere una delle quelle parole, scelgo speranza:-)

    Ora devo uscire, ma il tuo post e quanto hai scritto mi inducono a qualche riflessione, che svilupperò al mio rientro sul mio blog.
    A presto.

  32. vibrisse Says:

    Ma: ci sono due inchieste aperte. Che due persone forse sono state ammazzate non lo dico mica io. Lo dice la magistratura. Che sulla base di questa ipotesi sta indagando.

    giulio mozzi

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