di giuliomozzi
[Questo estratto dal volume Corpo morto e corpo vivo: Eluana Englaro e Silvio Berlusconi di Giulio Mozzi (con una nota di Demetrio Paolin), pubblicato da Transeuropa, è apparso ieri nei quotidiani Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso, La Nuova Venezia].
[…] Un sondaggio commissionato dal settimanale Famiglia cristiana alla Swg, e pubblicato nell’ottobre del 2006, mostrò che nelle loro preghiere il 31% delle volte gli Italiani e le Italiane si rivolgono a Padre Pio; il 25% delle volte ad Antonio da Padova. A Gesù di Nazareth, al figlio del dio che è dio, gli Italiani e le Italiane si rivolgono, nelle loro preghiere, solo due volte su cento. Credo peraltro che coloro che si affidano a Padre Pio non conoscano nulla di lui, se non una cosa: la straordinaria facilità dei miracoli. Finché Padre Pio fu in vita, la vox populi gli attribuiva miracoli a getto continuo. E infatti Padre Pio è un santo molto e platealmente venerato nel «mondo dello spettacolo», al quale Silvio Berlusconi appartiene di diritto.
Ma, soprattutto, Padre Pio è morto. […]
6 novembre 2009 alle 19:48
L’ho comprato ieri sera, ero il secondo della giornata alla Feltrinelli di Piazza Duomo a Milano. Sono a più o meno a metà. Mi sembra ben fatto, mi ha già fatto pensare molto – e questo per me è uno dei migliori pregi che può avere un libro, o un’opera d’arte o di cultura in generale.