Una vibrissecartolina (in busta chiusa)

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7 Risposte to “Una vibrissecartolina (in busta chiusa)”

  1. Mauro Pianesi Says:

    bella. questa è decisamente più “art” che “mailing”, più grafica che letteraria, non trovi? e secondo me ha fatto bene ad imbustarla, per evitare che i segni del trasporto postale si sovrapponessero ai segni grafici della cartolina, senza che il lettore avesse poi la capacità (non avendo visto la cartolina al momento della sua spedizione) di leggerli distintamente.

  2. andrea barbieri Says:

    Beh io la vedo così, fanno parte della cosa anche i segni del viaggio, tibri, ditate, abrasioni…
    Non vanno imbustate, sono cartoline, devono viaggiare come cartoline!

  3. Mauro Pianesi Says:

    Sono d’accordo con te. Però, se guardi la grafica della cartolina, ti rendi conto di come sia abbastanza… “ghirigoreggiante”, basata cioè su segni che facilmente potrebbero essere scambiati per altri segni capitati lì per caso durante il trasporto. Allora, io in questo caso preferisco poter distinguere il segno intenzionale da quello casuale: “distinguere” soltanto, ovviamente, non sto dicendo che l’uno prevalga o sia più bello e/o importante dell’altro. Questa distinzione è molto più facile farla sulle cartoline “normali”. E’ come, sto esagerando, se avessi spedito una cartolina piena di falsi timbri postali della mia città: tu, quando la ricevi, come fai a distinguere l’unico vero dai “falsi”? Non vuoi distinguerli? Liberissimo, ovviamente; a me sembra più “onesto” essere più chiari sulla intenzionalità dei segni nei confronti del fruitore, in modo che lui poi possa scegliere liberamente cosa farne.

  4. lucia de angeli Says:

    signor max ponte, qualora fosse in ascolto, prenda in considerazione di venir a scrivere sui muri di casa mia.

  5. Max Ponte Says:

    Visto che mi è data possibilità di intervenire dal potente mezzo telematico lo faccio. Grazie in primis per la pubblicazione di Giulio Mozzi, che ho scoperto pochi minuti or sono, e per i vostri interventi. Chiaramente non son qui per sostenere quello che è un puro “divertissement”, più che altro per il mio insostenibile desiderio di conversazione.
    Ho deciso di imbustarla per la fragilità delle applicazioni cartacee, in realtà si tratta di una mia foto tessera con sopra applicata una cartolina d’epoca. Inoltre l’affrancatura, come nota giustamente Mauro Pianesi, è stata ricostruita, quindi la “carte” si estende anche al francobollo fittizio.
    Inoltre sotto i “ghirigori” c’è un testo che solo gli archeologi un giorno scopriranno in piena crisi alcolica. L’esperimento non è assolutamente nuovo vi avviso, la mail art dal dopo-guerra ha lavorato molto in questa direzione, coinvolgendo poesia visiva e di ricerca.
    Il tema è una sorta di vagheggiamento estivo e solitario urbano pensando a luoghi che si sfaldano nel tempo.
    Per Lucia: nessun problema per scrivere sui muri di casa sua – preparo un progetto ad hoc – su quelli di casa mia l’ho già fatto.
    Grazie e Buona Estate

  6. lucia de angeli Says:

    ottimo, allora 🙂

  7. Antonio M.Logani Says:

    Anche io ho spedito una cartolina imbustata, appunto per non far cancellare con le dita la scritta sulle foto dei tre “tipici camorristi”.

    Speriamo che nessuno s’incazzi.

    Mi scusino molto le scimmie.

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