di giuliomozzi
In questo articolo dimostro che Niccolò Ghedini ha dimostrato che Giorgio Napolitano è Dio. Il ragionamento è un po’ lungo, quindi portate pazienza.
Nelle conversazioni con la signora Patrizia D’Addario, registrate dalla stessa e in questi giorni pubblicate, il presidente del consiglio dei ministri parla del ritrovamento nella sua proprietà di una trentina di tombe fenicie. Poiché, in caso di ritrovamenti archologici nelle proprie proprietà, è obbligatoria la segnalazione alle competenti autorità; e poiché tali tombe non risultano segnalate, l’Osservatorio internazionale archeomafie (un organismo della cui consistenza non ho trovato grandi tracce in rete, collegato all’International Research Center for Environment and Cultural Heritage, qui, editore della rivista Archeomafie il cui primo numero è apparso nell’aprile scorso) ha presentato un esposto-denuncia.
Il legale del presidente del consiglio dei ministri, Niccolò Ghedini, ha dichiarato: “Mai il presidente Berlusconi potrebbe aver parlato del ritrovamento di 30 tombe fenicie nel suo parco, perché mai nulla di simile si trova o è stato rinvenuto nell’area di Villa Certosa” (qui).
In sostanza, Niccolò Ghedini dice che l’affermazione: “Nella proprietà privata del presidente del consiglio dei ministri sono state ritrovate 30 tombe fenicie” non può essere stata fatta dal presidente del consiglio, perché non è vera. Questa possibilità presuppone che il presidente del consiglio non possa fare affermazioni non vere.
Notiamo: non è che il presidente del consiglio non faccia affermazioni non vere perché non vuole; non le fa perché non può.
In effetti già il 19 gennaio 2006, nel corso della trasmissione televisiva UnoMattina, lo stesso presidente del consiglio aveva affermato: “Il presidente del consiglio non può mentire per definizione” (qui). Una definizione stabilisce la natura di ciò che definisce: di nuovo, quindi, abbiamo un presidente del consiglio che non mente non perché non vuole, ma perché non può.
Osserviamo alcune conseguenze di questa dichiarazione di Niccolò Ghedini
1. Tutti gli uomini possono mentire.
2. Il presidente del consiglio dei ministri non può mentire.
3. Il presidente del consiglio dei ministri non è un uomo.
Inoltre:
1. Tutti gli uomini possono mentire.
2. Il presidente del consiglio dei ministri non può mentire.
3. Il presidente del consiglio dei ministri non è sempre stato presidente del consiglio dei ministri.
4. Il presidente del consiglio dei ministri è stato un uomo, al momento non lo è, e potrà eventualmente ridiventarlo.
Infine:
1. E’ nella natura umana il poter mentire.
2. Il presidente del consiglio dei ministri non può mentire.
3. Il presidente del consiglio dei ministri non è stato sempre presidente del consiglio dei ministri.
4. Il presidente del consiglio dei ministri ha avuta natura umana, al momento non ce l’ha, e potrà eventualmente riacquistarla.
5. Il presidente del consiglio dei ministri è stato nominato presidente del consiglio dei ministri dal presidente della repubblica.
6. Solo Dio può cambiare, stabilmente o temporaneamente, la natura di una cosa.
7. Il presidente della repubblica, nominando un uomo presidente del consiglio dei ministri, ne ha cambiata la natura.
8. Il presidente della repubblica è Dio.
In alternativa:
1. Tutti gli uomini possono mentire.
2. Il presidente del consiglio dei ministri non può mentire.
3. Il presidente del consiglio dei ministri non è un uomo.
4. Il presidente della repubblica non è Dio.
5. Il presidente del consiglio dei ministri non è mai stato un uomo.
6. Il presidente del consiglio dei ministri è da sempre presidente del consiglio dei ministri.
7. Il presidente della repubblica, nominando presidente del consiglio dei ministri il presidente del consiglio dei ministri, si limita a riconoscerne la vera natura.
Corollario:
1. Il presidente del consiglio dei ministri non è mai stato un uomo ed è da sempre presidente del consiglio dei ministri.
2. Il presidente del consiglio dei ministri non può mentire.
3. Il presidente del consiglio dei ministri non ha mai potuto mentire, nemmeno quando non era riconosciuto presidente del consiglio dei ministri.
Ma qui nasce qualche difficoltà:
1. Il presidente del consiglio dei ministri non può mentire per definizione.
2. E’ presidente del consiglio dei ministri chi venga riconosciuto presidente del consiglio dei ministri dal presidente della repubblica.
3. Chiunque venga riconosciuto presidente del consiglio dei ministri dal presidente della repubblica corrisponde alla definizione di presidente del consiglio dei ministri.
4. Chiunque sia presidente del consiglio dei ministri non può mentire per definizione.
Inoltre:
1. Il presidente del consiglio dei ministri è da sempre presidente del consiglio dei ministri.
2. Vi sono stati più presidenti del consiglio dei ministri.
3. Tutti coloro che sono stati presidenti del consiglio dei ministri non sono mai stati uomini e sono presidenti del consiglio dei ministri da sempre.
4. Tutti coloro che sono stati presidenti del consiglio dei ministri non hanno mai potuto mentire.
Si dà il caso, però – e questa è la difficoltà – che a volte un presidente del consiglio dei ministri abbia accusato di menzogna un altro presidente del consiglio dei ministri. Ciò è palesemente assurdo. Quindi la conclusione vera è che i presidenti del consiglio dei ministri non siano da sempre presidenti del consiglio dei ministri, e quindi non umani e impossibilitati a mentire, ma diventino tali – uno alla volta – quando vengono nominati e transustanziati dal presidente della repubblica: che quindi è Dio.
Aggiornamento. Le tombe del terzo secolo prima di Cristo – non si sa se fenicie o no – nella proprietà privata del presidente del consiglio dei ministri esistono davvero; e proprio Niccolò Ghedini è stato uno dei pochi che ha avuto il privilegio di visitarle, come si legge in questo articolo del quotidiano L’Unione Sarda, apparso il 20 marzo del 2005. Lo segnala, ovviamente, L’Espresso. Ciò non lede il ragionamento: ha mentito Niccolò Ghedini ai giornali, non il presidente del consiglio dei ministri alla signora Patrizia D’Addario.
Ulteriore aggiornamento. Niccolò Ghedini precisa che, diversamente da come scritto da L’Unione Sarda, lui quella volta non vide “tombe fenicie”, ma “un piccolo frammento di anfora e dei pezzetti di scheletro umano”. E le autorità competenti furono avvisate (qui). Stupisce un po’ l’idea che la citazione di un articolo dell’Unione Sarda del 20 marzo del 2005 “dimostri”, secondo Ghedini, “la volontà di attaccare il presidente Berlusconi, anche contro l’evidenza dei fatti”: non è infatti disponibile nessuna “evidenza dei fatti”, essendo la proprietà privata del presidente del consiglio dei ministri, per una quantità di ottime ragioni di sicurezza, inaccessibile a chi non sia stato invitato; e l’unica fonte d’informazione finora trovata è appunto quell’articolo dell’Unione Sarda. Tutto ciò comunque non lede il ragionamento: Niccolò Ghedini non ha mentito ai giornali; L’Unione Sarda mente nel 2005 affinché sia possibile attaccare il presidente del consiglio dei ministri nel 2009; il presidente del consiglio dei ministri non ha mentito alla signora Patrizia D’Addario perché le registrazioni fornite dalla signora Patrizia D’Addario sono false; la signora Patrizia D’Addario è stata pagata dai giornalisti per prestarsi al loro sporco gioco. E il presidente della repubblica continua a essere Dio.
All’inizio, un frammento d’un celebre affesco di Michelangelo Buonarroti: La creazione dell’uomo. Alla fine, Hero Leader God Mask, di Alexander Kosolapov (vedi; l’immagine viene da qui).
Tag: Alexander Kosolapov, Giorgio Napolitano, Michelangelo Buonarroti, Niccolò Ghedini, Silvio Berlusconi
25 luglio 2009 alle 12:52
Delizioso!
25 luglio 2009 alle 14:26
Scusa Giulio, ma bisognerebbe spingersi un poco più oltre. Giorgio Napolitano sarebbe Dio in quanto Giorgio Napolitano o in quanto Presidente della Repubblica? Perché Dio, per definizione, non può “cominciare a essere Dio” a partire da un dato momento temporale. Bisognerebbe approfondire la questione.
Oppure, in alternativa, Niccolò Ghedini dice corbezzolerie.
25 luglio 2009 alle 14:27
Giorgio Napolitano infatti è altrettanto distante dagli affari italiani.
25 luglio 2009 alle 16:54
Mah… e se però il Presidente del Consiglio, da un po’ di legislature, fosse eletto direttamente dal popolo italiano, e solo nominato dal Presidente della Repubblica, allora il popolo sarebbe Dio, e Napolitano solo il Sommo Sacerdote.
Il vantaggio logico sarebbe quello che, a differenza di una singola persona, il popolo non nasce, non scade di mandato, e sarebbe quindi un po’ più adatto a ricoprire il ruolo dell’Eterno. Ma dacché i popoli muoiono, cosa che si dice preclusa ai veri dei, allora non ci resta che pensare che sia dio che impedisce per definizione a Berlusconi di mentire, agendo tramite due agenti (popolo e presidente della repubblica). Se Berlusconi mente, il mondo è salvo. Se non mente, ci costringe a porci dei grooooossi problemi sulla natura di dio.
Pezzo divertentissimo, lo farò girare il più possibile…
25 luglio 2009 alle 17:02
Poiché Ghedini, quando diceva “Il presidente del consiglio”, intendeva in realtà “Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi”, tutto il costrutto, purtroppo, si riduce a:
– I presidenti del consiglio, anche se si chiamano Silvio Berlusconi, sono uomini
– Gli uomini mentono, se e quando gli fa comodo
– Anche il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, se e quando gli fa comodo, mente.
C’è però un corollario:
– Tutti dovranno sempre negarlo.
– E’ inutile far sillogismi sulle parole di Ghedini, perché il sillogismo si basa sulla logica e le parole di Ghedini (e del suo datore di lavoro) sulla credulità.
Anche se, devo ammetterlo, le tue elucubrazioni sono molto più affascinanti delle mie.
25 luglio 2009 alle 17:08
E poi:
– Dio è un signore anziano, la barba e i capelli bianchi e un triangolo in testa;
– Napolitano è un signore anziano e basta, senza capelli e barba; quanto al triangolo non so: in televisione non ne ho visti mai;
– Quindi, Napolitano, da quel che si vede in TV, non è Dio.
25 luglio 2009 alle 17:59
Vedi, Mauro, per dire ciò che dici tu sei costretto a ipotizzare che Niccolò Ghedini, pur dicendo una cosa, intendesse dirne un’altra.
Io invece cerco di prendere le parole alla lettera.
Trovo affascinante, sì, esplorare gli universi paralleli nei quali sembrano muoversi certi discorsi.
g.
25 luglio 2009 alle 18:57
Be’, che Ghedini intendesse parlare di “quel” presidente del consiglio è dimostrato qui:
“”Le trenta tombe fenicie non ci sono e il Presidente Berlusconi non poteva in alcun modo citarle – spiega Niccolo’ Ghedini”
[http://www.clandestinoweb.com/number-news/85741-tombe-fenicie-a-villa-certosa-pd-e-udc-chiedono-chiarimenti.-ghedini-solo-ossa-an.html]
25 luglio 2009 alle 19:22
Giusto, mi confondevo. E’ il presidente del consiglio a sostenere che il presidente del consiglio non può mentire per definizione. gm
27 luglio 2009 alle 00:32
I Seguaci di Baal!!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Baal
Preveggente sceneggiato del 68 (!!!!), e avvincente, grazie a continui colpi di scena ed a un cattivissimo che ha la proprietà di camuffarsi in diversi personaggi. A tutto ciò aggiungiamoci, assassini spietati (ma non si vede nemmeno una goccia di sangue), trabocchetti, pareti che si aprono, lugubri incappucciati con candelabri, grotte sotterranee, cimiteri, inseguimenti notturni nelle nebbie boschive e….riunioni d’affari infernali.
tutto torna. La villa è stata costruita lì PERCHE’ c’erano le tombe fenicie…non sono state trovate DOPO. Religione e potere politico di nuovo stretti stretti, a guardare le nuove albe ed a progettare i nuovi giorni. Solo ossa? hahahahahahaha