di Snoopy
Prima parte
Era una notte buia e tempestosa. A un tratto echeggiò uno sparo. Una porta sbatté. La ragazza lanciò un grido.
Improvvisamente, apparve all’orizzonte una nave pirata. Mentre milioni di persone morivano di fame, il re viveva nel lusso.
Intanto, in una piccola fattoria del Kansas, cresceva un ragazzo.
Seconda parte
Cadeva una neve leggera, e la fanciulla con lo scialle a brandelli non aveva venduto una violetta in tutto il giorno.
In quel preciso momento, un giovane interno all’Ospedale Civico stava facendo una importante scoperta. La misteriosa paziente della stanza 213 si era finalmente svegliata. Emise un debole lamento. Era possibile che si trattasse della sorella del ragazzo del Kansas che amava la fanciulla con lo scialle a brandelli che era la figlia della ragazza che era sfuggita ai pirati?
L’interno aggrottò la fronte.
“Avanti!” gridò il capo-mandria, e quarantamila capi di bestiame scesero rombando sul piccolo accampamento. I due uomini rotolarono a terra dibattendosi fra gli zoccoli micidiali. Un sinistro e un destro. Un sinistro. Ancora un sinistro e un destro. Un gancio alla mascella. La lotta era finita. E così il ranch fu salvo.
Il giovane interno sedeva solo in un angolo del caffè. Aveva imparato la medicina, ma, ciò che è più importante, aveva imparato qualcosa sulla vita.
Ipotesi di lavoro: questo è il romanzo perfetto. Domanda numero uno: è vero? Domanda numero due: se sì, perché? Domanda numero tre: se no, perché? Domanda numero quattro: ho trovato questo testo qua e là nel web, qualcuno può confermare che sia autentico? gm
25 giugno 2009 alle 01:59
A proposito della domanda 4: non so se si può definire esattamente “un testo”.
Ci sono moltissime strisce in cui Snoopy scrive, e in effetti tutte queste frasi sono tratte da quelle strisce, ma non mi pare sia mai detto esplicitamente che appartengono tutte allo stesso romanzo, né che siano esattamente in quest’ordine.
Però in effetti Schulz gioca proprio sull’effetto di straniamento prodotto dall’inserzione di elementi incongrui.
Ad esempio, Snoopy fa spesso commenti del tipo “amo spiazzare il lettore”, oppure “nella seconda parte riallaccerò tutti i fili”.
25 giugno 2009 alle 08:40
Domanda numero uno: è vero?
Prima bisognerebbe mettersi d’accordo su uno straccio di definizione di romanzo perfetto.
Domanda numero due: se sì, perché?
La sinossi presenta almeno tre piani narrativi, opportunamente intrecciati. Ma cosi com’è non consente di valutare appieno la modalità nella quale interagiscono. In ogni caso, almeno dal punto di vista della struttura se non perfetto, come romanzo può essere perfettibile
Domanda numero tre: se no, perché?
Vedi i rilievi al punto due
Domanda numero quattro: ho trovato questo testo qua e là nel web, qualcuno può confermare che sia autentico?
Mi piace quel “qui e là”, ma di una cosa sono certo, non l’ho scritto io (anche bene sotto i fumi dell’alcool ciò che riesco ad esprimere si sostanzia, attualmente, sul registro comico-grottesco del Procasma, nel nuovo filone Cletus Entertainer, sul mio blog).
Esplani ancora o ci lasci nel mistero ?
25 giugno 2009 alle 09:17
“Perfetto” significa “completamente finito”, “che non gli manca niente per essere quello che è”. gm
25 giugno 2009 alle 13:36
Domanda quattro: ti confermo che è giusto, anche se nella versione che ho io la seconda frase è: “A un tratto eccheggiò uno sparo!”
(http://www.ibs.it/code/9788884900098/schulz-charles-m/snoopy-era-una-notte.html)
Tra l’altro se ti interessa il libro contiene anche una quarta di copertina (Un monarca malvagio ed egoista, un ragazzo di fattoria del Midwest, una giovane fioraia ambulante con uno scialle a brandelli – questi e molti altri personaggi finemente incisi si ritrovano in questo romanzo profondamente toccante e straordinariamente avvincente in cui si intrecciano nascite, “Era una notte buia e tempestosa” è memore di molte altre opere. Adatto a lettori di ogni età, è questo il nuovo autore di cui sentiremo indubbiamente parlare ancora negli anni futuri.)
e una bio dell’autore:
Snoopy è nato all’Allevamento della Quercia, da una cucciolata di otto. I suoi hobbies sono la lettura, il baseball, il volo e lo “starsene lì comodo”. Lavora attualmente a un libro di racconti.
25 giugno 2009 alle 14:28
ah manca un pezzo tra nascite e “Era una notte”
“nascite, sostituzioni e agnizioni. Costruito con ampio respiro e ritmo sapiente, Era una notte…” ecc.
25 giugno 2009 alle 15:47
Per quanto riguarda l’ultima domanda non posso verificare perchè la mia collezione di peanuts sta momentaneamente a 600 chilometri ma sicuramente fino alla frase “l’interno aggrottò la fronte” quello è un testo di snoopy ed è parte dello stesso romanzo (romanzo per cui Lucy disegnerà una copertina esattamente identica a quella che voleva snoopy che riproduce una nave fantasma avvolta in spire mentre tigri e predoni…ma snoopy non sarà contento e nonostante lei abbia indovinato tutto quello che voleva lui nella copertina dirà “troppe poche tigri”).
Il resto del testo non saprei..non mi ricordo di averlo mai letto in snoopy ma potrei sbagliare…la conclusione tra l’altro non mi sembra, così sentenziosa, nelle corde di Shultz..però ripeto potrei sbagliarmi visto che Shultz riprende le stesse cose anche a distanza di anni e le strisce di peanuts sono migliaia…..di migliaia…:D
26 giugno 2009 alle 11:19
Risposta n. 1 – No, sono solo 1.306 battute. Potrebbe essere una cartella perfetta.
Risposta n. 2 – Be’, ho risposto no.
Risposta n. 3 – E’ troppo corto. Sotto l’ombrellone preferisco letture fiume.
Risposta n. 4 – Autentico non so, ma non è poi questo capolavoro. Mi sembra un’operazione di copia-incolla fatta senza tanto entusiasmo.
(insomma, a me piacciono i romanzi all’antica, con tante pagine, la rilegatura, la copertina, la trama, issa, isso e o malamente)
26 giugno 2009 alle 22:14
Alla numero uno risponderei (non del tutto convinto) no, non è perfetto. Passo dunque alla busta numero tre: la prima domanda che mi è venuta in mente appena finito il romanzo è stata: e il re che c’entrava? Cercando in giro ho trovato che questa obiezione è già stata posta (secondo alcuni da un tale Linus e secondo altri da tale Charlie Brown) direttamente all’autore, il quale ha risposto tirando la macchina da scrivere in testa al critico. Significa che l’obiezione è fondata o che non abbiamo capito niente? Non conosco Snoopy e non so interpretare le sue reazioni.
P.s.: di chi sono i quarantamila capi di bestiame?
28 giugno 2009 alle 20:09
Per essere perfetto, mancano almeno duecentomila battute.
10 gennaio 2013 alle 06:23
1. Sì, è il romanzo perfetto
2. Perché lo dice Snoopy in una striscia e ho letto da qualche parte che per avere un testo perfetto, devi lavorarci non so quante ore per renderlo tale. E lui (Snoopy) ci ha lavorato una vita…
4. Il testo è quello, nonostante ci siano centinaia di strisce sul tema. In un albo, Snoopy rivela tutto questo incipit, e se non ricordo male ammette di non riuscire a proseguire, proprio per la perfezione dell’incipit.