di giuliomozzi
[Nel giugno del 2005 Gianni Bonina, direttore di Stilos (una bella rivista che oggi non c’è più, per la quale avevo già compilate le 100 puntate del (non) corso di scrittura e narrazione) mi chiese di inventarmi una nuova rubrica. Nacque così Trovarobe, rubrica dedicata (almeno in teoria) all’andar cercando libri. Poiché non mi sembrano poi brutti articoli, li ricupererò qui. Leggi tutti i Trovarobe].
È il 26 dicembre, tra meno di un’ora partirò per una vacanza. Andrò in un luogo nel quale mi sarà pressoché impossibile comperare libri. In mezzo ai monti e alla neve. Sarò in Italia, ma l’unica libreria del paese – non è la prima volta che vado lì – tiene quasi solo libri in tedesco e in ladino. E io so il tedesco tanto quanto il ladino, e il ladino tanto quanto il tedesco: per nulla.
Quindi, mi porterò dietro una congrua quantità di libri. Perché sì, è vero, in montagna d’inverno si va per andare a spasso (non per sciare: troppo costoso); per nuotare nella piscina calda all’aperto mentre la neve cade (una cosa sibaritica, altro che Jacuzzi); per mangiare salsicce, crauti, verdure in salsa di yogurt, käsertorte e così via; ma in montagna, d’inverno, quando fuori fa un freddo birbo e dentro c’è il caldo-caldino ideale, vi assicuro, non si va per fare altro che leggere.
Leggerò, dunque, i libri che mi sono piovuti addosso negli ultimi giorni. Ossessione e memoria di Roberto Carifi, un fascicolo di aforismi donatomi da Marino Magliani, esemplare numero 551 di una tiratura di mille a cura della rivista Ombrone (via Boldini 32, 51100 Pistoia, 0573.32430). Il giardino di lin piao, di Loretto Mattonai, Gazebo (anche se l’incipit mi insospettisce: «Anticamente tutte le Voci formavano un unico popolo, organizzato su basi strettamente comunitarie, con la completa partecipazione di ciascuna ad ogni minima porzione di messaggio». Mah). I Capitoli della commedia di Martino Baldi, olà, Martino Baldi, da me conosciuto in altra vita (vita ormai finita) come Marziller (http://marzi.blog.excite.it/), pubblicati da Atelier, che sono molto contento di aver ricevuti. L’attesa di un figlio nella vita di un giovane padre, oggi, di Peppe Fiore, libro che meriterebbe il successo se non altro per il suo meraviglioso titolo (oltre che per le molte altre cose belle che Peppe Fiore ha scritte, e dovranno pur essere un giorno un giorno un giorno pubblicate), Coniglio editore, piazza Regina Margherita 27, 00198 Roma, 06.8417393 (mi aspetto, ovviamente, che dal giorno successivo a quello della pubblicazione di questo articolo la sede di Coniglio editore sia invasa da email che richiedono il Peppe Fiore, da telefonate che richiedono il Peppe Fiore, da folle in strada che scandiscono entusiasticamente: pèp-pè-fió-ré! pèp-pè-fió-ré!, o almeno qualcosa del genere). Tu quando scadi?, raccolta di storie di precariato pubblicata da Manni, con introduzione di Nichi Vendola (e bigliettino per me dell’Agnese Manni: «Chissà, magari questo ti’ispira…»; m’ispira, sì, m’ispira). Tutto il teatro di Natalia Ginzburg, pubblicato da Einaudi per le cure di Domenico Scarpa (grazie, Domenico, per avermelo fatto mandare). Luogo comune. Verso un’etica della scrittura, di Rocco Ronchi, pubblicato da Egea (che vuol dire: Edizioni giuridiche economiche e aziendali dell’Università Bocconi e Giuffrè editori Spa), regalatomi dallo stesso Rocco Ronchi, con dedica, non sapendo lui che io ce l’avevo già e che me l’ero studiato e ristudiato e che era, è, questo Luogo comune, tra i libri che hanno cambiato fortemente il mio modo di pensare (oddio, pensare: quella cosa che faccio con la parte interna della testa, intendo); e quindi, questo Luogo comune, per evidente segno del destino, è bene che lo ripigli in mano, e lo rilegga e lo ristudi, che non si sa mai. Matiêre des rêves e Illustrations di Michel Butor, entrambi Gallimard, comperati ad Amsterdam in nome del mio ostinato collezionismo delle opere di Michel Butor, ivi comprese le più illeggibili. Demoni del focolare. Mogli e madri che uccidono, di Isabella Merzagora Betsos, Centro scientifico editore, comperato a Roma alla fiera Più Libri Più Liberi (ovvero la fiera libraria con il nome più demagogico): della Merzagora Betsos lessi già delle Lezioni di criminologia, Cedam, anni fa, e questo libro sulle madri assassine, sapete com’è, m’intrippa. E infine, Yoonwi. Ritorno alle radici, di Mamadou Bamba Toure, comperato fuori dalla fiera Più Libri Più Liberi dalle mani dello stesso Mamadou Bamba Toure, edizioni Nuova Impronta, via dei Ruotoli 12, 00185 Roma, 06.4451962. Olè, la borsa è piena, me ne posso andare.
[La ripubblicazione di Trovarobe è dedicata ad Alex Fringberger, i cui libri sono così difficili da trovare che abbiamo dovuto inventarceli. gm]
Tag: Isabella Merzagora Betsos, Martino Baldi, Marziller, Michel Butor, Peppe Fiore, Rocco Ronchi, Stilos
9 Maggio 2009 alle 19:34
Vabbè che in montagna si legge parecchio, ma devo ritenere che poi tu abbia operato una scelta. Diversamente hai una capacità di lettura e assorbimento incredibili.