di Friedrich von Spee
Questo libro è dedicato alle autorità tedesche. Non a chi lo leggerà, bensì a chi non lo leggerà mai. Infatti, coloro che si ritengono in dovere di leggere quello che ho scritto qui sulla stregoneria, sono già in possesso di quanto il libro dovrebbe fornire loro: la capacità di essere accurati e diligenti nell’esaminare a fondo queste cause. Per cui, non hanno bisogno di leggere e di imparare da questo libro. I più trascurati, invece, quelli che non leggeranno mai questo libro, sono proprio quelli che dovrebbero leggerlo accuratamente, per imparare ad essere solleciti e scrupolosi. Proprio coloro che non lo leggeranno sono invitati a leggerlo. Chi lo leggerà, può benissimo fare a meno di leggerlo.
Così recita il Proemio dell’autore alla Cautio criminalis di Friedrich von Spee, pubblicata (anonima) nel 1631 (un‘edizione moderna). Mi pare che il testo condensi brillantemente – e non senza una certa disperazione – uno dei paradossi nei quali è incastrato l’intellettuale che prende la parola. Nel 1631 come oggi.
Il ritratto di von Spee viene da qui.
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