di giuliomozzi
[Questo articolo è stato ripreso in Il primo amore, qui].
Leggo nei giornali che il signor Beppino Englaro, l’anestesista Amato De Monte e i dodici componenti dell’associazione Per Eluana – costituita ad hoc per dare la morte alla giovane Eluana Englaro nel rispetto del protocollo stilato dopo la sentenza della Corte d’Appello di Milano – sono indagati per l’ipotesi di reato di omicidio volontario. L’iscrizione di queste persone nel registro degli indagati presso la procura di Udine è, ha spiegato il procuratore Antonio Biancardi, un “atto dovuto” dopo l’esposto presentato dall’associazione Comitato Verità e Vita.
Ritengo assai opportuno che queste quattordici persone vengano indagate. Si tratta non tanto, presumo, di stabilire che cosa costoro abbiano fatto; ma se ciò che costoro hanno fatto sia o non sia omicidio volontario.
Credo che sarebbe assai opportuno indagare per lo stesso reato – o almeno per l’apologia dello stesso reato – tutte quelle persone che da quando il “caso Englaro” ha avuto notorietà hanno espresso opinioni, hanno preso posizione, hanno creato un clima culturale più favorevole (o meno sfavorevole), hanno emesso sentenze: tutte quelle persone che, in sostanza, hanno in vario modo contribuito a far sì che a Eluana Englaro fosse data la morte nel modo che tutti sanno.
Tra queste persone ci sono anch’io. Chiedo quindi di essere indagato. Spedirò oggi stesso una lettera in tal senso alla procura di Udine.
Invito chiunque abbia contribuito a far sì che a Eluana Englaro fosse data la morte nel modo che tutti sanno – anche semplicemente esprimendo pubblicamente la propria opinione – a scrivere alla procura di Udine: via Lovaria 4, 33100 Udine (Ud), procura.udine[chiocciola]giustizia.it.
Tag: Comitato Verità e Vita, Eluana Englaro, Testamento biologico
3 marzo 2009 alle 08:04
Carlo, sono perfettamente d’accordo, infatti è per questo motivo che ho fondato su facebook il gruppo “E ADESSO INDAGATECI TUTTI”.
La Procura, ed anche gli avvocati di Beppino e dei medici, asseriscono che si tratta di un atto dovuto. Sarà anche vero, ma di questi tempi non si può mai sapere quali potrebbero esserne gli sviluppi. Ed inoltre nei confronti di Beppino che andrebbe lasciato al suo dolore e rispettato in silenzio, mi sembra si sia messo in atto un vero e proprio accanimento (questo sì, accanimento!) mediatico e giudiziario.
Dopo aver tentato di fare della povera Eluana un ostaggio, incatenato con sondini e belle foto, per cinici calcoli politici, per subalternità cinica e strumentale ai diktat vaticani, ora che Eluana è stata liberata da quelle mortificanti catene, tentano di sostituirla con Beppino, rendendo Beppino nel contempo ostaggio e preda….
3 marzo 2009 alle 08:07
PS. Si dovrebbe, nel caso gli sviluppi del caso siano quelli che non spero, anzi che temo, vedere, tramite consulenti legali come rendere effettiva la nostra autodenuncia mediatica…se tu sai come fare, comunicalo anche al gruppo di fb, così andremo avanti…
3 marzo 2009 alle 08:25
Mariella, scrivi rivolgendoti a un certo Carlo; che però non si capisce chi sia.
L’iscrizione nel registro degli indagati di Beppino Englaro e degli altri è effettivamente un “atto dovuto”.
Per rendere effettiva la propria “autodenuncia mediatica” basta scrivere alla Procura di Udine. L’indirizzo è nell’articolo.
Non parlerei di “subalternità cinica e strumentale [del governo] ai diktat vaticani”, ma di strumentalizzazione della chiesa da parte del governo. Come ho scritto qui:
https://vibrisse.wordpress.com/2009/02/23/la-chiesa-e-stata-fregata/
E’ per volontà di Beppino Englaro, padre di Eluana, che nella stampa sono apparse solo “belle foto” di Eluana, e nessuna foto che ne testimoniasse le effettive condizioni.
giulio mozzi
3 marzo 2009 alle 21:04
Caro Giulio,
sono perfettamente d’accordo con te su tutto. Anch’io sono una di quelle persone che hanno profuso parecchie energie nel tentativo di far capire alla gente che la morte di Eluana è stata determinata dall’esecuzione di una sentenza della Corte di Cassazione che ha accolto l’istanza del padre. Quindi, a rigore, dovrebbero essere iscritti al registro degli indagati per omicidio volontario i giudici che hanno emesso la sentenza, o no?
Se ti fa piacere, fai un salto da me … leggi, in particolare questo post
http://marisamoles.wordpress.com/2009/02/04/le-accuse-di-crisafulli-a-papa-englaro/
ci sono 51 commenti e non sai quanto ho penato per far capire ai miei lettori che le cose stanno come stanno e non come ognuno vuole che stiano!
Ciao. Marisa 😀
4 marzo 2009 alle 09:19
Che poi Beppino Englaro, sulla questione fotografie, rispettava ancora una volta la volontà della figlia.
4 marzo 2009 alle 13:02
Pietro Crisafulli ha diffuso il 4 febbraio 2009 una lettera (quella che riporta Marisa Moles nell’articolo al quale rinvia nel suo commento qui sopra) nella quale testimonia che Beppino Englaro dichiarò, in presenza di varie persone tra le quali lo stesso Pietro Crisafulli, che “non era vero niente che sua figlia avrebbe detto che, nel caso si fosse ridotta un vegetale, avrebbe voluto morire”.
Dalla lettera di Crisafulli – che non è chiarissima nella cronologia – questa dichiarazione potrebbe risalire al 2006, o più difficilmente al 2005. Quindi parecchio prima (almeno due anni prima) che una sentenza definitiva riconoscesse il diritto di Beppino Englaro a dare esecuzione alla volontà di sua figlia Eluana.
I casi sono due: o Crisafulli dice il vero, o Crisafulli mente. Se Crisafulli dice il vero, la domanda è: perché ha aspettato, prima di fare (non davanti a un magistrato, peraltro, ma diffondendo una lettera ai mezzi di comunicazione di massa) queste dichiarazioni, che vi fosse una sentenza definitiva? Nella lettera c’è una frase che sembra una risposta: “In quella circostanza anch’io ero favorevole all’eutanasia”; mentre, evidentemente, in seguito Crisafulli avrebbe cambiata opinione.
Che cosa può aver prodotto in Crisafulli un cambiamento d’opinione? Non lo sappiamo. Ma possiamo bene immaginarlo: l’uscita dal coma, nell’ottobre del 2005, di suo fratello Salvatore (trovate tutta la storia dei Crisafulli nel sito: http://www.salvatorecrisafulli.it). Tuttavia così non può essere, se Crisafulli entrò in confidenza con Englaro – come si legge nella lettera – nella primavera del 2006. Quindi scartiamo questa immaginazione.
Inoltre, l’opinione di Crisafulli su eutanasia, accompagnamento alla morte eccetera, non ha in realtà – in questo caso – alcuna rilevanza. Qualunque opinione si abbia su queste questini, un conto è se Beppino Englaro ha fatto quel che ha fatto eseguendo una volontà della figlia; un altro conto è se Beppino Englaro ha fatto quel che ha fatto inventandosi una verità di comodo. Se io sono convinto che se una persona preferisce la morte alla vita in certe condizioni sia giusto condurla alla morte, comunque non posso accettare che venga condotta alla morte una persona che preferiva alla morte la vita in certe condizioni.
E allora? Perché Crisafulli e le altre persone, che avrebbero potuto far emettere dalla magistratura sentenze assai diverse, se ne sono state zitte? E hanno parlato solo quando le loro parole erano ormai inefficaci?
Se invece Crisafulli mente, la domanda è: perché lo fa. E non ho idea di cosa si possa rispondere.
giulio mozzi
4 marzo 2009 alle 14:09
Caro Giulio,
grazie per esserti dedicato alla “questione Crisafulli” rispondendo al mio invito. La faccenda è, come si suol dire, spinosa. Tuttavia, anche se non sapremo mai se Crisafulli ha mentito e se sì per quale motivo, posso affermare che i giudici della Cassazione hanno preso in considerazione tutte le testimonianze di chi ha confermato l’opinione di Beppino Englaro, cioè che Eluana non avrebbe mai voluto vivere a quel modo. Posso affermarlo perché mi sono letta tutta la sentenza e ti assicuro che non solo le testimonianze sono state considerate attendibilii, ma è stata valutata attentamente anche la posizione del padre di Eluana che è stato definito “lucido e sicuro” nelle sue affermazioni, senza che mostrasse alcun tentennamento nelle sue deposizioni.
Infine, continuo ad essere dell’idea che Crisafulli abbia voluto fare quell’uscita plateale con la lettera in un tentativo un po’ patetico, in verità, di bloccare l’esecuzione della sentenza. Sulla stessa scia hanno agito i nostri politici. Patetico anche quel tentativo, secondo me.
Ciao. Marisa
4 marzo 2009 alle 15:35
Se un giudice ha stabilito che Englaro ha detto il vero, Englaro ha detto il vero. Per sostenere il contrario ci vogliono ragioni o prove consistenti.
Sulle motivazioni di Crisafulli possiamo fare solo immaginazioni.
giulio mozzi
4 marzo 2009 alle 18:06
BEN DETTO!!!
8 marzo 2009 alle 11:16
Una persona ha inserito un commento firmando con un nome di fantasia e un indirizzo falso. Nel suo commento questa persona sostiene che Crisafulli “dice la verità, non ci sono dubbi, il padre indicò testimoni di comodo”, eccetera; e ammonisce: “Vedremo che Englaro mentì sulle reali richieste della figlia. Certamente bisogna apprezzare la forza di Crisafulli per aver svelato questo segreto così importante”.
Trovo coerente che una persona che nemmeno ha il coraggio di firmarsi apprezzi la “forza” di un Crisafulli che decide di “svelare un segreto” solo quando ha la certezza che svelandolo non produrrà nessuna conseguenza.
giulio mozzi
10 marzo 2009 alle 22:58
io non chiederò MAI di essere indagato per omicidio volontario.
Essendo di origine rumena in questo paese potrebbero prendermi troppo sul serio, sopratutto se sono innocente…