di Andrea Di Consoli
[Questo articolo di Andrea Di Consoli è apparso nel quotidiano Il tempo domenica 15 febbraio 2009].

Carlo Coccioli
Per avere un ritratto fedele di che tipo fosse Còccioli, consiglio a tutti di leggere Novembre 1966: non è successo niente (Maremmi Firenze Libri), dove non soltanto Còccioli racconta, in controtendenza rispetto alla vulgata generale, la “bellezza” dell’alluvione fiorentina del 1966 (Firenze al buio, e invasa da un fiume da secondo giorno della Creazione, gli fecero gridare che Firenze non gli era mai apparsa così bella), ma dove, in appendice, si può leggere un ritratto gustoso che l’editore Giorgio Maremmi fece di Còccioli, senza omettere tic e difetti clamorosi.
Da qualche giorno è stato ristampato dall’editore Sironi, per la cura amorevole e di lunga data dello scrittore Giulio Mozzi, il romanzo “ebraico” Davide, una portentosa biografia romanzata del leggendario monarca israelita. Proprio come Mozzi, che racconta nella sua introduzione la caccia sulle bancarelle che negli anni ha dato alle opere di Còccioli, anch’io, negli ultimi anni, ho collezionato qualche opera dell’autore tosco-messicano, prime fra tutte le sue opere maggiori: La piccola valle di Dio (1948), Il cielo e la terra (1950) e Fabrizio Lupo (1978).
Ho sempre amato, di Còccioli, la tesa libertà religiosa, la capacità di abitare più mondi, l’esotismo, la poesia e la gloria delle piccole cose. E sempre più spesso mi capita, parlando di Còccioli, di notare un grande interesse per la sua opera. Forse gli fu necessario, per abbracciare altri mondi, porsi in conflitto con l’Italia, dove certamente gli editori non capirono fino in fondo la sua importanza; ma è anche necessario ammettere che spesso i conflitti erano alimentati dallo stesso Còccioli, che certo non aveva un carattere facile.
Una cosa è comunque certa: Còccioli è stato uno degli scrittori più internazionali del nostro Novecento. E conoscerlo per ondate editoriali (speriamo che l’editore Sironi stampi e ristampi in futuro altre opere), magari anche con nuove traduzioni, non deve più avere, a mio avviso, il sapore amaro del “risarcimento”, ché Còccioli fu amato in passato da una importante “minoranza” (da Carlo Bo a Tondelli), e continua ad essere molto amato anche oggi. Leggerlo con il contagocce, con sempre nuove scoperte, non può che aumentare l’eccitazione per un autore tutto da scoprire e riscoprire, soprattutto negli anni a venire.
Se non riuscite a trovare il Davide di Carlo Coccioli in libreria, ricordate che potete acquistarlo presso l’editore con il 10% di sconto e la spedizione postale gratuita (vedi qui le condizioni); oppure presso una delle tante librerie in rete: InternetBookshop, La Feltrinelli, BooksOnLine, Libreria Universitaria, Hoepli.it.
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