di giuliomozzi
Che la ripubblicazione del romanzo Davide di Carlo Coccioli sia per me una faccenda importante, importante per la mia vita, credo che lettrici e lettori di vibrisse l’abbiano capito.
E questa mattina, mentre facevo la doccia, ho pensata la seguente cosa: che mi piacerebbe portare questo libro in un po’ di case. Per fare delle, chiamiamole così, presentazioni domestiche. Con tre, cinque, dieci, dodici persone. I padroni di casa, qualche amico, qualche parente.
Quindi: se vi interessa ricevermi in casa vostra per una presentazione domestica del romanzo Davide di Carlo Coccioli, scrivete all’indirizzo davideportaaporta@gmail.com (vi risponderò io: ho creato un indirizzo apposito solo per praticità; e ricordatevi di mettere nella lettera un indirizzo e un numero di telefono). Il periodo buono potrebbe essere il mese di aprile. Le condizioni sono queste: 1. non vi costerò nulla; 2. non sarete tenuti ad acquistare copie del Davide; 3. vi chiederò un letto o un divano o un tappeto o un pavimento per la notte; 4. un pasto sarà gradito; 5. poiché mi muovo solo con i mezzi pubblici, se abitate in un luogo poco collegato potrei aver bisogno di uno strappo.
(E se qualche conoscitore, amatore, fan di Coccioli volesse unirsi all’impresa, non gli direi certo di no).
L’immagine viene da qui
Se non riuscite a trovare il Davide di Carlo Coccioli in libreria, ricordate che potete acquistarlo presso l’editore con il 10% di sconto e la spedizione postale gratuita (vedi qui le condizioni); oppure presso una delle tante librerie in rete: InternetBookshop, La Feltrinelli, BooksOnLine, Libreria Universitaria, Hoepli.it.
11 febbraio 2009 alle 15:38
la sardegna resterà esclusa?
11 febbraio 2009 alle 17:21
No. Anzi, è già in conto un appuntamento in giugno (a Cagliari e/o Carbonia).
11 febbraio 2009 alle 19:11
Be’, quando è stata l’ultima volta che sei venuto dalle mie parti? Si potrebbe fare qualcosa con l’università popolare del tempo libero.
11 febbraio 2009 alle 21:04
Giuro che prendo questa come una delle più divertenti – in senso decisamente buono – iniziative di cui abbia mai sentito parlare.
Giuro.
Prenotato per il 26 febbraio, mi sa – tanto passi di qua, credo.
12 febbraio 2009 alle 06:04
Giulio, sei uno dei più straordianri uomini di marketing (inconsapevole ?) che abbia mai conosciuto !
ps. in modo contorto (as usual) vuole essere un complimento !
12 febbraio 2009 alle 09:32
Ciao Giulio, quella delle presentazioni domestiche è un’idea splendida che dallo scorso Rossano Astremo, con altri amici appassionati e dotati di un divano, sta cercando di diffondere e portare in giro per l’Italia (ne abbiamo fatto anche una a casa mia nell’agosto scorso). Ora Rossano vive a Roma. Ne parli/parlo con lui?
Ti saluto con affetto.
Elisabetta Liguori
12 febbraio 2009 alle 11:07
è un’idea belissima. Faticosa ma bellissima.
12 febbraio 2009 alle 14:02
Questa idea della presentazione dei libri a domicilio, come se il libro fosse un prodotto cosmetico della avon, è bellissima e molto originale, come sono spesso le idee di giulio, penso per es. a vibrisselibri. Quello che non mi convince, la parte più debole e sospetta, è la riduzione di tutto alla sua persona, la richiesta di essere ospitato per la notte, il pasto e il passaggio in auto. Sospetta perché spesso in Giulio l’estrema disponibilità somiglia a una disperato bisogno di essere amato (come per es. il rendere pubblico a chiunque il suo cell), in fondo tipico di ogni artista. Si obietterà che i problemi logistici (spostamento, pernottamento, vitto) di una simile iniziativa lo rendono necessario, ma credo che organizzando una rete di presentatori (appunto come la avon oppure come la struttura di vibrisselibri) si potrebbe evitare l’ingombrante ospitata, a meno che il fine di tutto non sia tanto quello di vendere o far conoscere i libri di Coccioli, ma il fare nuove amicizie o conquiste.
12 febbraio 2009 alle 17:06
Fallo sapere a Bruno Vespa. Magari ti ospita a Porta a Porta e così acchiappi un bel mucchio di persone in un sol colpo:- )
12 febbraio 2009 alle 22:23
Comprato oggi il libro. E’ un oggetto (finché non è letto è un ‘oggetto’) fatto con grandissima cura.
13 febbraio 2009 alle 10:29
Si tratta di dare una testimonianza, Sergio. Mi accollo una sfacchinata e mi faccio carico delle spese di viaggio (l’editore non c’entra nulla con questa iniziativa: l’ho informato dopo averne scritto qui).
Se qualcuno vuole proporsi come presentatore ambulante del “Davide”, è ovviamente bene accetto.
Se rendo pubblici i miei recapiti non è, mi pare, per un “bisogno disperato di essere amato”. Nel 1993, quando pubblicai il mio primo libro, misi nel risvolto il mio indirizzo di casa: semplicemente, mi pareva assurdo pubblicare un libro che sentivo come una sorta di lunga lettera a destinatari sconosciuti, e non permettere a questi destinatari di rispondere.
Adesso la rete è diventata una faccenda di massa, e la mia logica è sempre quella.
Peraltro, alcuni dei libri più importanti che sono riuscito a far pubblicare (presso Sironi o altrove) sono arrivati a me e non ad altri operatori del mondo editoriale semplicemente perché a me è facile arrivare.
13 febbraio 2009 alle 19:25
Nell’ottocento i libri sono stati venduti quasi solo porta a porta per parecchi decenni. Un sistema che ha funzionato bene.
Certo qui il concetto è diverso, non venditore ma innesco, moltiplicatore.
Voglio vedere se riesco ad organizzare qualcosa di utile in questo senso.
Ciao
15 febbraio 2009 alle 00:20
Se tu venissi a Lucca, saresti mio gradito ospite. Una piccola libreria per una serata si troverebbe(ho già chiesto). E poi ti porterei in centro a mangiare kebab e gelato(veneto).